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“Non si neghi la mafia qui”, il monito della Procura in ricordo di Borsellino

NARDO’- Non negare la presenza della mafia. Non farlo neanche nel Salento. Perché si è inabissata, ha cambiato pelle, ma sempre mafia resta, con tutto il suo potere intimidatorio per piegare ai suoi interessi l’economia locale. E’ il monito che arriva dalla Procura di Lecce, direttamente dal procuratore aggiunto della Dda Antonio De Donno, nel giorno che rinnova la memoria di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso da Cosa Nostra il 19 luglio di 24 anni fa nella strage di via D’Amelio.
A Nardò, i cittadini sono scesi in strada con una fiaccolata, per l’iniziativa promossa da associazioni e Comune e che ha visto in prima fila tre giovani sindaci e amministratori della provincia.  Da piazza Salandra fino a via Falcone-Borsellino (nei pressi del Tribunale), dove  sono stati depositati dei fiori.  De Donno lo rimarca: la vera eredità dei due uomini di giustizia è il metodo di lotta contro la criminalità che hanno lasciato, l’intuizione delle Dda.

All’azione della magistratura va affiancata la fermezza dei cittadini. Nardò è la città di Renata Fonte, prima donna, tra l’altro un’amministratrice, uccisa dalla Scu nel Salento.  “La paura è umana, ma combattetela con il coraggio!”, diceva Borsellino. I ragazzi non lo hanno dimenticato.

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