Cronaca

Nei pizzini la struttura della nuova Scu brindisina: tre arresti per associazione mafiosa

BRINDISI- “Amico mio, ti scrivo questi pochi righi perché ho bisogno di un consiglio… Ho una spina nel fianco ormai da tempo -Paolo- ..sta infangando il mio nome e minando l’immagine della mia famiglia, è diventato una mina vagante..”. Così, con una “sfoglia”, alias “pizzino”, le nuove leve della frangia dei “Tuturanesi” della Sacra Corona Unita, comunicano tra loro. E vengono incastrate per associazione di tipo mafioso.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi – coordinati dalla D.D.A. di Lecce – hanno arrestato 3 persone, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Lecce. Raffaele MARTENA, 30 anni, detenuto nel carcere di Terni per reati associativi; Giuseppe PERRONE, 44 anni, detenuto nel carcere di Lecce per reati associativi; Cristian TARANTINO, 28 anni, sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

L’operazione parte dal ritrovamento e dal successivo sequestro, il 25 maggio 2016, durante le fasi esecutive dell’operazione denominata “Last Act” contro il traffico sostanze stupefacenti, di questa lettera che PERRONE, il più grande dei tre, deteneva, e nella quale erano contenuti elementi informativi inerenti alcune dinamiche interne alla frangia “tuturanese” della SCU, quella facente storicamente capo a Salvatore BUCCARELLA, Giuseppe ROGOLI e Francesco CAMPANA.

Gli accertamenti condotti hanno consentito di identificare MARTENA come l’estensore della missiva, e TARANTINO, scarcerato a maggio scorso, come nuovo referente sul territorio della provincia nonché di riscontrare le dichiarazioni di sette collaboratori di giustizia e di delineare i nuovi assetti di vertice del sodalizio criminale.  Nella lettera -scritta con evidenti errori grammaticali- si legge: “Secondo te è giusto che il problema visto che lo creato io mi deve portare a questo ti chiedo solo un favore di stare vicino alla mia famiglia perché se intraprendo questa strada mi porterà a mancare per tanto tempo”. Chi scrive fa riferimento all’intenzione di diventare latitante. Anzi: “l’atitante”.  E si firma con tanto di T.V.B.

 

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