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Franco Arminio a “Il pane e le rose”

CASTIGLIONE D’OTRANTO- La comunità come architrave del futuro, i vincoli di solidarietà come leva di ripensamento del territorio, l’intimità dei borghi e la passione dei campi come tempi del riscatto e di nuove politiche: sarà un dialogo intenso quello con il poeta paesologo Franco Arminio, in apertura de “Il pane e le rose”, l’elogio della condivisione che per il secondo anno Casa delle Agriculture Tullia e Gino ha ideato, con il sostegno del Csv Salento e il patrocinio del Comune di Andrano. L’appuntamento è in Piazza della Libertà, a Castiglione d’Otranto, questa sera a partire dalle ore 20.

La riflessione parte dalla fotografia della realtà. C’è un fenomeno che non si arresta nel Salento e in una buona fetta dell’Italia rurale: lo spopolamento dei centri più lontani dalla città. Chiudono le scuole, chiudono le fabbriche, vengono smantellati i servizi.

La provincia di Lecce sta rischiando di rimetterci completamente il Capo di Leuca. Sono bastati due decenni per avere paesi svuotati: due, tre nuovi nati ogni anno; altissimi tassi di emigrazione dei giovani; centri storici in semi abbandono. C’è poi il rovescio della medaglia: il boom senza freni dei comuni intorno al capoluogo, con annesse speculazioni edilizie e mancanza di politiche di integrazione. Così si perdono storie e avvenire. “Inevitabile”, secondo qualcuno. Oppure no, la tendenza può non essere inarrestabile e i piccoli paesi possono essere terre di ritorni senza tradimento. Per capirlo, bisogna, però, entrare dentro i luoghi, viverli, vedere il tutto che può esserci nel loro solito niente.

Ecco perché la presenza di Franco Arminio, maestro elementare, poeta, scrittore, documentarista e fondatore della “paesologia”, “una scienza che studia i paesi, partendo dall’idea che ogni paese è diverso dall’altro”. Tantissimi i suoi scritti che danno parola allo sguardo lungo su queste realtà. Arminio è anche animatore di battaglie civili, punto di riferimento per le discussioni sulle problematiche dei territori, ideatore delle scuole di paesologia, una decina in ogni parte d’Italia.

Si inizierà, dunque, con lui, con il dialogo alle ore 20. Poi, si lascerà il posto al rito della cena di comunità, con le lunghe tavolate in piazza. Il convivio è il frutto di una rete di mutuo soccorso nata nella frazione di Andrano e basata sul concetto di “dono” e di “scambio”. Il cibo per gli ospiti, infatti, è cucinato con quanto proviene dagli orti del paese ed è stato donato dai cittadini: ortaggi e cereali coltivati nei campi dove da cinque anni si porta avanti la riconversione con metodi naturali dei terreni incolti, concessi in comodato d’uso gratuito da privati ai giovani di Casa delle Agriculture.  Durante la serata, il presidente onorario della Notte Verde 2016, Francesco Minonne (direttore del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca), presenterà in anteprima le novità della quinta edizione del 31 agosto. Infine, ci sarà la musica live, con il concerto del maestro Angelo Urso.

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