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Le banche respingono le domande di accesso al credito

LECCE- «Come presidente di un’importante cooperativa di garanzia ribadisco con forza la necessità di salvaguardare la piena operatività del sistema dei confidi, improntato sul principio della mutualità, che ha il compito prezioso di ridurre le distanze tra il mondo imprenditoriale e il sistema bancario». Così Corrado Brigante, presidente della cooperativa di garanzia «L’Artigiana», replica a Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo economico, in merito all’affidamento dei fondi concessi ai confidi minori con il primo avviso relativo al periodo 2010-2012.«Le banche hanno respinto le domande di accesso al credito -dice- Non siamo stati messi nelle condizioni di poter erogare le risorse della Regione Puglia per finanziare le imprese salentine» «Non siamo stati messi nelle condizioni di poter erogare le risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia per finanziare le imprese salentine».

«Le banche hanno respinto le domande che abbiamo presentato al fine di sostenere gli investimenti delle aziende della provincia di Lecce. Nonostante i nostri sforzi, pur avendo consegnato agli istituti di credito ben 216 domande, ne sono state accolte appena 90, ovvero meno della metà di quelle presentate. Quindi non ci riteniamo assolutamente responsabili di questo impasse, anzi invitiamo la Regione a riconsiderare i parametri in materia di garanzie a valere sulla programmazione 2014-2020.

«In questi anni – ricorda Brigante – il ruolo dei confidi sul campo è stato fondamentale per arginare le problematiche di accesso al credito delle piccole imprese pugliesi. Ecco perché, in un quadro di crisi economica non ancora superata, in cui gli imprenditori faticano a trovare nelle banche il supporto necessario per agganciare i flebili segnali di ripresa, diventa essenziale mettere tutti i confidi nelle condizioni di continuare a svolgere il proprio ruolo grazie ad un’adeguata dotazione finanziaria.

Tuttavia – prosegue il presidente – la Regione Puglia si è fatta portatrice di una lettura normativa che mira ad escludere, anziché ad includere, un’intera categoria di soggetti, quelli non vigilati, dall’accesso alle risorse comunitarie». Di più: «stiamo pagando la scelta erronea della Regione di voler interloquire con i confidi maggiori, estromettendo quelli più piccoli, anziché trovare assieme a questi ultimi delle soluzioni che potessero favorire l’accesso al credito nell’interesse degli imprenditori locali».

Intanto, proprio in Puglia, continuano a calare i prestiti alle imprese del territorio. I finanziamenti sono diminuiti di quasi un miliardo di euro in appena un anno. Per la precisione di ben 906 milioni di euro. In particolare, da febbraio 2015 a febbraio di quest’anno, lo stock dei prestiti è sceso da 21 miliardi 739 milioni euro a 20 miliardi 833 milioni. La flessione è del 4,2 per cento.

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