Cronaca

Tap, tre imbarcazioni in mare per indagini sui fondali di S.Foca

SAN FOCA-  Il battello “Zin” è impegnato nelle attività di indagini ambientali al punto di uscita del microtunnel Tap. La fase delle indagini, come annunciato dalla multinazionale che realizzerà il gasdotto Adzerbaijan-Italia con approdo a San Foca- è ufficialmente iniziata. Sono due i battelli impegnati, assistiti da una terza imbarcazione con funzioni di supporto. L’area di sbocco a mare del microtunnel è a circa 800 metri dalla costa, ma la ricognizione riguarderà anche i fondali interessati dal tracciato del gasdotto sottomarino fino a circa 15 km dalla costa.
“Si tratta di una raccolta non invasiva di dati -spiegano da Tap- effettuata con telecamere e sensori che consentiranno di predisporre la documentazione richiesta per l’ottemperanza ad alcune prescrizione del Decreto VIA. L’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, acquisiti i nulla osta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Marina Militare, ha emesso un’ordinanza che regola la navigazione nei pressi delle navi impegnate. Le indagini si concluderanno al più tardi entro il mese di giugno”.

Il battello “Zin” è lungo 9 metri, mentre il Gelmar -che è quella che ha funzioni di supporto e vigilanza- è lungo 8 metri e mezzo. È la “Shark I”, invece, l’imbarcazione più imponente, lunga 44 metri, incaricata di ad operare a circa 15 km dalla costa.

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