MELPIGNANO- “Ci saranno le fimmine che racconteranno il loro dolore, il loro morso e lo faranno senza timore”. Così Carmen Consoli, maestra concertatrice della Notte della Taranta, parla della 19esima edizione di una delle manifestazioni più attese dell’estate salentina.
Un tocco rosa sul palco di Melpignano, dove l’artista siciliana è pronta a schierare un esercito di femmine e cavalieri. Per lei è stato un dono ricevere l’opportunità di essere al timone di questo evento, oramai conosciuto in tutto il Mondo: “Si avvera un sogno-dice- e la responsabilità più grande sarà quella di lasciarmi guidare dai cavalieri, dai pilastri di questo festival, diretto da Luigi Chiriatti e Daniele Durante”. C’è desiderio nei suoi occhi, voglia di creare e portare sul palco l’amore, la passione, la sensibilità.
Carmen Consoli desidera fare un gioco di squadra, portando in scena Sì il dolore, ma al tempo stesso la rinascita con il valore terapeutico che solo la danza e la musica può dare. E alla domanda “Quanto si sente pizzicata da questo evento”, risponde: “Forse ho il vaccino. Questo morso lo sento sempre e cerco di usarlo a mio favore, come spinta per creare cose, trasformandolo in un vantaggio, in una Taranta liberatoria”.
Da siciliana d’hoc, Carmen Consoli si sente quasi a casa nel Salento, che vede come “Un Museo a cielo aperto. Già solo camminando l’occhio viene omaggiato dalla bellezza, che è uno dei valori più nobili dell’esistenza. Il Salento ispira e il solo passeggiare in queste zone predispone ad un agire bello”.
E.P.