Cronaca

Arature al palo, al via i controlli ma il 90% dei terreni pubblici non è stato asfaltato

LECCE-Il 90 per cento dei terreni pubblici non è stato sfalciato e le buone pratiche sono ancora al palo in vaste area delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. La denuncia la fa Coldiretti, nel giorno in cui il Corpo Forestale dello Stato ha avviato i controlli tra i campi: come preannunciato, dalla prossima settimana, è in arrivo una valanga di multe a chi non ha provveduto ad effettuare arature o trinciature delle erbe. Maggio si apre anche con i nuovi monitoraggi per individuare eventuali ulteriori focolai d’infezione in cui abbattere gli ulivi.
In mattinata, pioggia nonostante, gli agenti hanno iniziato a effettuare sopralluoghi e ad appuntare le contrade più indietro con le lavorazioni superficiali dei terreni. Questo è stato deciso, d’altronde, durante il vertice di giovedì mattina presso il comando provinciale di Lecce: il territorio dovrà essere battuto in lungo e in largo dal personale, suddiviso in base alle stazioni di competenza, che sono quelle di Tricase, Maglie, Gallipoli, Lecce e Otranto. Non sarà un lavoro semplice quello di ricognizione di tutte le particelle incolte e di individuazione dei relativi proprietari, ai quali verrà elevata una sanzione da mille euro ciascuno.

A rischio sono pure gli enti pubblici, «a partire dai Comuni e dal Demanio, che – ricordano da Coldiretti Puglia – devono immediatamente garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali».

Entro il 15 maggio, inoltre, nella zona di contenimento del nord Leccese, a Torchiarolo, Cellino San Marco e San Pietro Vernotico, nonché nei focolai puntiformi delle province di Brindisi e Taranto, scatterà l’obbligo di ‘potature severe’ sulle piante infette o con evidenti sintomi di disseccamento.Riprendono, dunque, le attività, ma gli occhi sono puntati sulla decisione della Corte di Giustizia del 4 maggio, ciò che potrebbe far ritornare prepotente il tema degli abbattimenti di ulivi sani nel raggio di cento metri da quelli dichiarati malati.

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