Cronaca

Casa sulla spiaggia, nessun abuso per l’occupazione del demanio

PORTO CESAREO- “Assoluzione piena per i proprietari di un fabbricato composto da 4 appartamenti in località Scalo di Furno in prossimità del noto stabilimento balneare Le Dune. Le aree demaniali ormai divenute giardini a servizio delle abitazioni e verande che erano state sottoposte a sequestro fin dal 2012 sono state restituite definitivamente ai proprietari delle abitazioni stesse”. Questo è l’esito del processo celebratosi innanzi al Giudice della II Sezione Penale di Lecce Dott. Rizzo. Sono state accolte in pieno le tesi dei difensori degli imputati, gli Avvocati Pietro Quinto, Antonio Quinto e Michele Palazzo.

Questi i fatti. A seguito di un’attività di indagine della Polizia Giudiziaria e della Capitaneria di Porto del febbraio del 2011 espletata sull’intera linea costa del territorio cesarino, era stato accertato che alcune abitazioni, risalenti agli anni 60 e 70, erano state in parte edificate sul demanio marittimo e alcune di esse avevano persino asservito tratti di spiaggia, trasformandole in giardini e cortili pavimentati. Ne era scaturito il sequestro delle porzioni immobiliari oggetto di sconfinamento, sequestro mantenuto fino alla giornata di oggi.

I successivi accertamenti avevano rivelato che l’occupazione del demanio risaliva all’epoca della costruzione di quelle abitazioni, fra le prime case di villeggiatura realizzate a Porto Cesareo, e che, sempre in passato, i tratti di spiaggia a ridosso e a servizio delle case erano state concesse in uso dalla Capitaneria di Porto proprio ai singoli proprietari, così consentendo la successiva sanatoria edilizia dei fabbricati. I proprietari erano stati tratti a giudizio per i reati di abuso edilizio e di occupazione arbitraria di suolo demaniale.

Alcuni degli interessati si erano quindi rivolti al TAR per ottenere la disponibilità quelle aree di pertinenza delle abitazioni e, all’esito del pronunciamento favorevole dei Giudici Amministrativi, avevano ottenuto la concessione demaniale.

Nel corso del processo innanzi al Tribunale di Lecce i difensori degli interessati hanno dimostrato che quelle abitazioni sono ormai regolamentari a tutti gli effetti a seguito delle licenze edilizie rilasciate nel tempo e che l’occupazione arbitraria del demanio è può essere riferita solo a chi ha materialmente edificato i fabbricati. Queste argomentazioni sono state condivise nella sentenza di oggi che ha chiarito che il semplice fatto di aver mantenuto le aree demaniali a servizio delle abitazioni non può costituire alcuna ipotesi di reato e ha assolto gli imputati.

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