SAN CASSIANO- Di prima mattina Gabriele ha ricevuto la sua Comunione. La aspettava, così come la sua mamma Antonietta e tutta la sua famiglia, perché ha cominciato a battere le mani e si vedeva che era contento. Lo sfogo amaro della madre di Gabriele, un ragazzo di 33 anni di S. Cassiano che a causa di una malattia rara e sconosciuta non può muoversi e non può uscire di casa, non è andato a vuoto.
Tra le lacrime ci aveva raccontato di sentirsi abbandonata. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno ci aveva detto, ma almeno in questi giorni di pasqua, avremmo voluto ricevere un conforto spirituale da parte del parroco. Gli avevamo chiesto, più volte, di raggiungerci in casa e fare la Comunione a Gabriele, ma lui si è rifiutato.
Il suo uno sfogo, ma anche un appello, che ha deciso di rendere pubblico perché Antonietta, forse cercava delle risposte. Non riusciva a capire perché fosse così difficile, per il parroco del paese, raggiungere la sua casa e portare il sacramento a Gabriele, battezzato, cresimato, che la comunione l’aveva fatta tante volte, quando però poteva uscire.
Oggi il parroco questa visita l’ha fatta. E sarà forse una Pasqua più serena. Ma Maria Antonietta non si ferma: scriverò comunque al vescovo e al Papa, dice, perché sento che Gabriele è vittima di un’ingiustizia