LECCE- Gli operatori di Sanitaservice, insieme a Cgil, Cisl, Uil e ugl torneranno a porre la questione direttamente al governatore Michele Emiliano, riuniti sotto la sede della prefettura confermano la manifestazione del prossimo 23 marzo. Al Sindaco di Puglia chiedono di fare una scelta politica: continuare a mantenere il servizio di pulizia degli ospedali in carico alla società inhouse della Asl oppure riassegnarlo a ditte esterne.
Quello che temono dipendenti e sindacati è il ritorno al passato, alle ditte esterne, perché tutto al momento lo fa presupporre. L’Ipotesi che i sindacati bollano come “volontà nascosta” di tornare alle ditte esterne risiede nel fatto che, nella sostanza: a novembre, una circolare , ha imposto che, a causa della legge sul contenimento del personale e delle spese delle partecipate, non si possano fare nuove assunzioni né si potrà aumentare l’orario di lavoro. Ma qui, dal 31 dicembre scorso, 30 persone sono andate in pensione: non sono state sostituite e il pacchetto di 1180 ore liberato non è stato redistribuito per consentire a quasi tutti gli 800 dipendenti di arrivare alle soglie del full time.
Per Vito Perrone di Ugl “i lavoratori di Sanitaservice sono una risorsa all’interno degli ospedali salentini considerando il blocco delle assunzioni croniche da parte della regione e da parte delle Asl si tratta di personale che sta sopperendo alle carenze croniche all’interno degli ospedali salentini. chiederemo al presidente emiliano, inoltre, che si proceda alla nomina urgente dell’amministratore unico affinchè Sanitaservice venga riorganizzata e ne venga riqualificato il personale”
E sulla vertenza Sanitaservice interviene Giuseppe Melissano, segretario provinciale Funzione Pubblica Cisl di Lecce: “A Lecce, circa 800 lavoratori potrebbero transitare da un rapporto stabile alla gestione di ditte private, nuovamente. La società leccese è in attivo e svolge un servizio adeguato alle strutture sanitarie. È inconcepibile, dunque, pensare di ritornare a vecchi sistemi che pregiudicano le tutele e i diritti dei lavoratori e poi anche la garanzia del servizio sul quale operano”.
