MELENDUGNO- Tap ha avviato la seconda campagna di carotaggi per verificare l’eventuale presenza di ordigni bellici in una sezione del primo tratto a terra del futuro gasdotto. Mezzi a lavoro e buche scavate: tanto è bastato, nel primo pomeriggio, a scaldare gli animi a Melendugno. Sul posto, sono giunti i vigili urbani, il vicesindaco Simone Dima e gli attivisti No Tap.
“Gli operai – ha riferito il sindaco Marco Potì – ci hanno confermato di aver eseguito carotaggi profondi due metri, ma vogliamo verificare la conformità dell’attività alle autorizzazioni rilasciate e la corrispondenza tra la ditta che ha eseguito i lavori e quelle presenti sull’elenco allegato dalla Prefettura al decreto con il quale sono stati autorizzati sia i carotaggi della primavera scorsa che la ricerca di eventuali ordigni inesplosi”.
Dalla multinazionale, la conferma del fatto che si tratti della seconda tranche di verifiche, dopo quella avviata tra settembre e ottobre, in seguito alla richiesta di approfondimenti giunta dalle autorità militari e con loro autorizzazione. In particolare, “l’intervento riguarda la strada di accesso al futuro cantiere del microtunnel, per circa 400 metri”. Lunghezza diversa quella testimoniata dalla documentazione video-foto raccolta sul campo dai presenti, per circa un chilometri. Ad ogni modo, i vigili hanno chiesto alla ditta la documentazione in suo possesso ai fini della verifica di conformità.