LEVERANO- Una quadrangolare di calcetto e una sala in suo nome, i ricordi, la riflessione e la musica. La parrocchia di Leverano, insieme alla famiglia e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed amarlo, ha dedicato un lungo pomeriggio a Giuseppe Esposito, scomparso alla giovane età di 16 anni.
E’ passato già un anno da quando lui non c’è più. L’incubo ha avuto inizio il 5 gennaio 2015: un malore improvviso mentre era in compagnia dei suoi amici, il tempestivo aiuto da parte della Croce Rossa di Leverano, che grazie al defibrillatore riuscì a far tornare a battere il suo cuore, e poi l’aggravamento della sua situazione clinica. Sì, nonostante ogni tentativo da parte dei medici, qualche giorno più tardi Giuseppe morì nel reparto di Rianimazione del Panico di Tricase.
Così giovane e già un angelo. Il suo ricordo continua a far compagnia a chi lo ha amato e continua a farlo e soprattutto continua a vivere in chi ha avuto il dono dei suoi organi. Ma non solo. Oggi anche nella sua parrocchia il suo nome resterà inciso per sempre.
Dopo un anno, presso la Chiesa la Madonna del Rosario, si è voluto dedicare un lungo pomeriggio a Giuseppe: prima con un Memorial in suo onore, che ha portato in campo diversi atleti in una quadrangolare di calcetto.
A seguire, incontro con il parroco Don Alessandro e i genitori di Giuseppe che hanno donato all’oratorio della chiesa un defibrillatore: un oggetto che salva la vita e di cui ha avuto modo di spiegarne l’importanza anche il dottor Maurizio Scardia, primario del 118.
Piccoli grandi momenti quelli vissuti sabato pomeriggio presso la Parrocchia di Leverano, momenti ricchi di emozioni  arricchiti dalla musica degli amici e da una sala che oggi riporta il nome di un angelo: Giuseppe Esposito.
E.P.