Cronaca

L’interdittiva antimafia resta in piedi, ma il comune di Racale non può revocare licenza a M.Slot

RACALE- Nonostante l’interdittiva antimafia resti formalmente ancora in piedi, alla M Slot srl il Comune di Racale non può revocare la licenza amministrativa per la distribuzione e il noleggio delle slot machine. Annullato, dunque, il provvedimento che l’ente aveva avviato nel giugno scorso, a seguito della nota della Prefettura del 13 aprile 2015. A deciderlo è stato il Tar di Lecce, con la sentenza con cui, il 12 gennaio scorso, ha accolto il ricorso della società.
La storia comincia due anni fa con l’informativa interdittiva antimafia emessa il 17 gennaio 2014 dal Prefetto, che ha ritenuto sussistenti “le situazioni relative a tentativi d’infiltrazione mafiosa previste dal D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159”. L’atto è stato impugnato di fronte al Tar e il giudizio è ancora pendente.

Per tutelare l’impresa dalle conseguenze derivanti dagli effetti del provvedimento, i proprietari e gli amministratori della società hanno deciso di spogliarsi delle partecipazioni e delle rispettive cariche, conferendo integralmente M. SLOT s.r.l. nel Trust denominato “Pa.sa.ma”. Sono le modifiche societarie alla base della richiesta di un riesame dell’informativa, che però, il 21 ottobre 2014, la Prefettura ha confermato in toto, salvo poi sospenderne gli effetti il 5 novembre successivo, quando è stata disposta la misura della Straordinaria e Temporanea Gestione della Società.

Nel frattempo, nel febbraio di un anno fa, è stato disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale della M. SLOT s.r.l., poi annullato il 23 marzo dal Tribunale del Riesame, che ha escluso l’aggravante mafiosa: “questo tribunale – è scritto nell’ordinanza ritiene di dover riqualificare il delitto (iscritto al capo a associazione di tipo mafioso di cui all’art. 416 bis c.p.) nel diverso reato di associazione per delinquere semplice di cui all’art. 416 c.p., valutando di non poter ritenere sussistente il carattere della mafiosità del sodalizio contestato dalla pubblica accusa”. Sulla base di ciò, il 7 aprile 2015 il nuovo Trustee ha richiesto nuovamente la sospensione della misura interdittiva, ma il Prefetto ha chiesto un parere all’Avvocatura Distrettuale dello Stato.

Nelle more della valutazione prefettizia, il Comune di Racale ha revocato la licenza, disponendo la chiusura del locale, ciò che, tuttavia, non è mai avvenuto di fatto perché il Tar ha concesso la sospensiva su questo. Ora i giudici (Antonio Cavallari, Presidente; Roberto Michele Palmieri, Referendario; Mario Gabriele Perpetuini) scrivono anche che quella revoca era irragionevole e illogica, visto che non si è attesa la conclusione del procedimento di sospensione dell’interdittiva. Che, appunto, è ancora in piedi.

Articoli correlati

“In salute”, nasce la rivista che fa bene

Redazione

Sfila portafogli ai clienti, preso falso imprenditore

Redazione

Ecotassa rifiuti, in arrivo stangata milionaria

Redazione

Truffe online a leccesi: denunce a Napoli e Cagliari

Redazione

Lite fuori dal supermercato, poliziotto resta ferito: arrestato 30enne

Redazione

Scritte No Tap contro il comitato di Sabrina Sansonetti

Redazione