Politica

Sanità, Schittulli consulente di Emiliano. M5s: “Nazareno pugliese”, la replica: “No, incarico tecnico”

BARI- La nomina di Francesco Schittulli a consigliere alla sanità dal governatore Michele Emiliano scatena la reazione del M5s, che bolla l’operazione come “patto del Nazareno in salsa pugliese”. “E’ una nomina tecnica”, replica il presidente nazionale della Lilt, ex presidente della Provincia di Bari, ma soprattutto candidato alle scorse regionali tra le file del centrodestra che fa capo a Raffaele Fitto.
Gli otto consiglieri pentastellati (Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi) non le mandano a dire: “Anche nella nostra regione l’alter ego di Renzi, Michele Emiliano, è riuscito a realizzare un Patto del nazareno tutto in salsa pugliese tradendo letteralmente i propri elettori. Dopo l’alleanza con Fitto, adesso il presidente della Regione ha trovato una poltrona da offrire anche al candidato presidente della destra Schittulli. Insomma chi ha votato Emiliano con il suo voto ha portato al potere anche Fitto, Schittulli e compagnia bella. La verità è che ormai solo il Movimento 5 Stelle è rimasta l’unica forza politica coerente e rispettosa dei propri elettori, il presidente della Regione aveva tentato più volte di allungare i suoi tentacoli per agganciare anche il nostro consenso tentando di “ammorbidirci” promettendoci poltrone, assessorati e benefici, tuttavia a differenza di quanto ha fatto oggi Schittulli, abbiamo ribadito coerentemente il nostro “no”. Ci chiediamo a questo punto quali differenze siano rimaste tra Emiliano e Renzi”.

Da parte sua, Schittulli ribadisce di essere “al servizio dei pugliesi” e di ritenere l’attacco dei pentastellati un “rilievo basso e strumentale”. “La nomina – ha proseguito – non è un fatto politico, ma tecnico. È un impegno civico che credo di dover assolvere. Anche il mio maestro, l’oncologo Veronesi, divenne consigliere del presidente della Regione Lombardia, pur essendo lui da sempre uomo di sinistra e il governo in carica di destra. La salute non ha bisogno di colore politico ed è quello che ho professato nei 40 anni della mia storia professionale”.

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