ROMA –L’Ilva di Taranto è in vendita. Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato in giornata il decreto che autorizza la cessione dei complessi aziendali del siderurgico e l’avvio delle procedure per il trasferimento delle aziende che fanno capo alle società del gruppo ora in amministrazione straordinaria. Il programma predisposto dai tre commissari Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi, avrà una durata fino a quattro anni.
Nelle prossime ore, dunque, sarà pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse, al fine di consentire l’espletamento delle relative procedure entro il temine del 30 giugno 2016, come previsto dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 4 dicembre scorso.
“Finalmente”, esordisce il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che però non arretra di un millimetro sull’idea di decarbonizzare la più grande acciaieria d’Europa attraverso il gas di Tap: “Sollecito tutti coloro che sono interessati a manifestare l’interesse per l’acquisizione dell’impianto, precisando che la trasformazione della fonte energetica fondamentale da carbon coke a gas rappresenta l’unica reale possibilità di conciliare esigenze produttive e salute. Ricordo che l’utilizzo del gas naturale e del cosiddetto preridotto, abbatte le emissioni nocive del 100% e del 60% quelle di CO2. E’ questo l’unico modo – prosegue il presidente – per rendere compatibile la nuova Ilva con gli impegni che tutta la Unione Europea ha preso a Parigi, in occasione della conferenza internazionale sul clima, e in merito alla totale decarbonizzazione dell’industria europea. I 20 miliardi di metri cubi di metano provenienti dall’Azerbaigian, insieme ai giacimenti recentemente scoperti in Egitto dall’Eni e a quelli in esercizio in Basilicata potrebbero assicurare all’Ilva forniture di gas illimitate, potendo così presentare la produzione di acciaio italiana e europea come una delle poche compatibili con l’ambiente e con la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti”.