Cronaca

Codacons contro Palazzo Carafa: “Le pagodine in via Cavallotti sono pericolose”

LECCE-  “Natale nuovo, errori vecchi”. Così il Codacons di Lecce si scaglia contro la decisione del Comune di installare le “pagodine” di Natale in via Cavallotti. L’associazione di tutela dei consumatori lamenta l’ascolto, da parte degli amministratori, esclusivamente dei commercianti, e l’esclusione , nella scelta del luogo per allestire le bancarelle, dei consumatori.
Lo spostamento viene definito dall’avvocato Piero Mongelli, responsabile Codacons, “inaccettabile” perchè riguarda un importante asse viario cittadino a danno dei consumatori e cittadini. “Via Cavallotti è un asse viario fondamentale nei flussi della città di Lecce, da esso transitano giornalmente migliaia di auto sia di attraversamento sud-ovest/nord della città sia di accesso alla parte centrale e commerciale della stessa. Tale flusso di auto, nel periodo natalizio, è storicamente destinato ad aumentare considerevolmente a causa del maggiore accesso di autovetture dai paesi dell’Hinterland. -dice Mongelli- Lo stesso Viale, inoltre, lungo la corsia interna, fornisce all’area centrale della città un importante numero di posti auto.

La scelta del Comune di Lecce di ricollocare le pagodine natalizie lungo un asse viario così importante e trafficato (tornando indietro nel tempo di almeno tre anni) appare non solo illogica ma altamente pericolosa soprattutto nelle ore serali, ore in cui, il Viale, si presenta particolarmente buio; in particolare aumenterebbe il rischio nel periodo natalizio, caratterizzato da un notevole aumento del traffico e dalla maggiore presenza dei bambini”. Il Codacons sottolinea poi anche il problema dell’assoluta carenza di posti auto. “Con la scelta di Viale Cavallotti il Comune di Lecce, nel periodo di massimo afflusso di auto e consumatori, rinuncia ad un considerevole numero di posti auto proprio a cavallo tra il centro cittadino ed il centro commerciale. Con queste premesse -conclude- non lamentiamoci poi che i cittadini abbandonino la città e riempiano i centri commerciali”.

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