MELPIGNANO- Un pezzo di terra buona, pubblica, per dare a chi non ce l’ha lo strumento per portare a tavola almeno un cesto di verdure: sono gli orti sociali che il Comune di Melpignano ha voluto destinare a studenti, disoccupati, inoccupati e cassaintegrati. Saranno loro i nuovi soggetti attivi di un’esperienza che nel paese grico è maturata già nel 1981, quando gli orti comunali vennero creati per “reinserire i pensionati nel tessuto sociale e produttivo”.
Nuovo destino, dunque, in linea con le esigenze più attuali, quelle che hanno dirottato le incertezze sui più giovani e sempre più spesso su padri di famiglia che perdono il lavoro. Nuovo anche il regolamento, votato all’unanimità in Consiglio, due giorni fa: su quei fazzoletti di terra, concessi per tre anni, potranno essere piantati ortaggi, piccoli frutti, frutti minori e fiori, ma vige il divieto assoluto di utilizzo dei pesticidi e l’obbligo da parte dei concessionari di piantare almeno una varietà autoctona tra quelle previste, proprio al fine di reintrodurre almeno in quei luoghi la nostra biodiversità.
Un lotto è stato donato, poi, anche ai ragazzi delle scuole, perché facciano loro l’esperienza della semina dei cereali. Un altro, invece, è stato destinato ai servizi sociali, “perché – spiega la vicesindaca Valentina Avantaggiato, ideatrice del progetto – si vorrebbe nel tempo, e con i nuovi fondi, avviare delle attività/servizi di agricoltura sociale. Intanto, si proverà a coinvolgere i ragazzi che sono seguiti dai servizi sociali e che hanno un estremo bisogno di impiegare il tempo e sentirsi utili”.
Per favorire una responsabilizzazione, nascerà un comitato di gestione dei concessionari. L’obiettivo è favorire un utilizzo a carattere di auto sostentamento, restituendo la terra a chi ne ha davvero bisogno.