Sanità

Piano vaccinale approvato dalla conferenza Regioni: a scuola solo chi è vaccinato?

LECCE – Tante novità sul fronte vaccini che dovrebbero, si spera, conferire in una legge. Obbligo di vaccinazione per le iscrizioni a scuola, e sanzioni, con la collaborazione degli ordini professionali, per i medici che non dovessero seguire le indicazioni: sono questi solo alcuni dei punti qualificanti del piano nazionale Vaccini del ministero della salute, approvato dai presidenti di regioni, ma non dalla conferenza Stato-Regioni, dopo che il ministero dell’Economia ne ha chiesto un rinvio per approfondire ‘‘alcuni aspetti tecnici’‘, legati all’impatto finanziario del provvedimento. Un rinvio del parere finale è legato quindi alla copertura economica, come ha spiegato il sottosegretario all’Economia Pier paolo Baretta: ”la richiesta di rinvio sul provvedimento sui vaccini è motivata da ragioni tecniche. Il testo è complesso e il tempo per analizzarlo è stato scarso. Ne parleremo col Ministero della Salute per condividere la relazione tecnica e pensiamo di concludere positivamente entro la prossima conferenza straordinaria”. Della stessa idea è il coordinatore degli assessori al Bilancio, Garavaglia: ”l’intesa verrà prevedibilmente trovata nel corso della prossima Stato-Regioni, ma in ogni caso bisogna dare al governo il tempo necessario per fare gli approfondimenti circa l’impatto finanziario sul piano dei vaccini’‘.  Naturalmente l’obbligatorietà delle vaccinazioni per potersi iscrivere a scuola, dovrà essere regolata da un ”aggiornamento” della normativa.

”Tale percorso –c’è scritto nel testo del piano vaccini– sarà approfondito e dal nuovo piano potrà essere generata una normazione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad esempio, l’obbligo di certificazione dell’avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l’ingresso scolastico”.

Su questo punto il capogruppo Pd in commissione affari sociali della Camera, Donata Lenzi, pensa che sia più fattibile l’ipotesi di limitare l’obbligo di vaccinazione solo per asili nido e scuole materne. Per introdurre queste misure, si legge ancora nel piano vaccini, sarà necessario anche un controllo continuo ”delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell’offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali se se ne ravvisa l’opportunità”.

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