
LECCE- È partito nell’aula bunker di Lecce il processo nato dall’operazione eclissi, udienza preliminare a carico di 88 imputati. Si tratta del procedimento penale che vede coinvolto il collaboratore di giustizia Giole Greco, comparso oggi in video conferenza davanti al gup Giovanni Gallo. Gli imputati rispondono di 416 bis, associazione mafiosa e altri.
Circa 66 imputati (tra cui Gioele Greco) hanno scelto il rito abbreviato. In questo caso le udienze si terranno a partire dal prossimo 15 gennaio. Gli altri imputati hanno scelto, invece, il rito ordinario con l’udienza aggiornata a venerdì 13 novembre .
Tra gli imputati Alessandro Ancora , attualmente detenuto, Carmen Blago, Angelo Bray, Pasquale Briganti, detto Maurizio, Luigi Buschicchio, Mirko Castelluzzo, Daniele de Matteis , Ivan Firenze, Andrea Giannelli, Omar Marchello, Cristian Pepe, Anna Maria Riotti, solo per citare i nomi più noti, ma l’elenco è lungo.
Nell’udienza si sono costituite anche le parti civili e anche in questo caso un lungo elenco di nomi, parti offese nella lunga scia di reati, fatti di sangue, attentati ed estorsioni che hanno costellato l’interland leccese gli anni scorsi sui quali gli agenti della squadra mobile e l’antimafia hanno fatto luce con una valanga di arresti eseguiti il 19 novembre di un anno fa. Tra questi i sindaci protempore di Lecce, Cavallino, Vernole, Castri di Lecce, Lizzanello, Cavallino e Melendugno.
Al via dunque il processo per quell’operazione tornata alla ribalta negli ultimi tempi per i presunti intrecci tra mafia e politica e presunti rapporti con amministratori che avrebbero condizionato le amministrative leccesi del 2012 che portarono alla rielezione del sindaco Perrone. Fondamentale a svelare i contesti nei quali il gruppo si muoveva le rivelazioni di uno degli imputati, Gioele Greco, che ha deciso di collaborare e che ora è detenuto in una località protetta.
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