LECCE- Per colpa di Facebook il Sindaco ritiene di imbavagliare la stampa ,chiedendo un risarcimento danni per le vicende del 2011, e perseguendo anche i politici che fecero illazioni a proposito delle ipotesi per cui ,ex amministratori o parlamentari, assumessero droghe.
“Pensavo che la cosa fosse chiusa, purtroppo così non è perché basta scorrere i profili Facebook di molti di noi per rendervi conto che quella cosa aleggia ancora“, così Paolo Perrone in Consiglio Comunale. Per il Primo cittadino se il legislatore consente di scegliere in 5 anni se ricorrere contro qualcuno “dove sta scritto “, continua Perrone, “che devo esercitare questo diritto oggi o domani?“
In teoria può aver ragione in pratica no. In teoria rispetto agli anni previsti da legge , in pratica no perché oggi dichiara di voler perseguire, non per quanto detto quasi cinque anni fa , ma perché qualcuno, ancora oggi, ipotizza qualcosa sui loro profili Fb. Forse sarebbe meglio, a questo punto, che denunciasse alla polizia postale coloro che lederebbero il suo onore, l’onore delle Istituzioni e della Città stessa. Altrimenti è un bavaglio bello e buono utilizzando i pochi che sul social scriverebbero offese per punire chi , della informazione e trasparenza , da sempre né fa un simbolo di Democrazia.