CronacaEconomia

Xylella, cambia il decreto: ristori anche a chi estirperà ulivi nel leccese

LECCE (di Tiziana Colluto)- Con una modifica al decreto del 19 giugno scorso, il Ministero delle Politiche Agricole sdogana i ristori economici anche per i proprietari privati che vorranno estirpare i propri ulivi colpiti da disseccamento in tutta la provincia di Lecce.
Il nuovo decreto, a firma del ministro Maurizio Martina, è del 7 ottobre scorso ed è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale giovedì scorso. La motivazione è che si è “ritenuto necessario ampliare l’area di applicazione della concessione dei contributi finanziari per tenere conto dei nuovi focolai riscontrati fuori dalla zona contaminata, ossia in tutta la zona delimitata”.

Cosa cambia? La differenza emerge mettendo a confronto i due testi dell’art. 23, comma 3, che è stato sostituito. Nella versione del 19 giugno, prevedeva che a poter ricevere un contributo finanziario erano solo “Gli enti pubblici nella zona delimitata e i soggetti privati nella zona di contenimento”. Significa che a beneficiarne potevano essere sempre il pubblico, ovunque nella zona delimitata, compresa la provincia di Lecce, mentre per i privati vigeva una distinzione: ammessi solo quelli aventi terreni ricadenti nella zona di contenimento, corrispondente alla fascia cuscinetto del Brindisino e a quella di 20 km del nord Leccese. Ora, questa differenza viene a cadere. Il nuovo testo la depenna e parla genericamente di “enti pubblici e soggetti privati nella zona delimitata”, dunque anche quella infetta, tutto il Tacco.

A confermare il nuovo corso è anche Gabriele Pagliardini, direttore dell’Area politica per lo sviluppo rurale  della Regione Puglia: “le due aree vengono ora equiparate – spiega – mentre prima una norma finanziaria non consentiva di erogare contributi anche nella zona infetta. Quindi adesso, anche nel caso di espianto volontario nel resto del Leccese, si prevede un ristoro. Quanto sia attuabile tutto ciò, ad ogni modo, si comprenderà sulla base delle domande che arriveranno”.

È questo uno dei nodi: le risorse stanziate non aumentano, ma restano quelle a ciò dedicate nella dotazione complessiva del commissario straordinario e quelle previste nella dichiarazione dello stato di calamità naturale.

Ma come si agirà? Le domande saranno valutate a sportello, chi prima la presenta prima avrà il beneficio? “Probabilmente sarà così – risponde Pagliardini – tenendo però presente che l’incarico del commissario è accelerare le azioni previste dal decreto, con la priorità lì stabilita. Quindi saranno soddisfatte prima le richieste che arrivano dalla zona di contenimento e a seguire le altre. Se non basteranno i fondi, bisognerà richiederne di ulteriori”.

L’altro nodo è nella prospettiva, quella di rischiare di agevolare eventuali speculazioni sulle aree colpite, specie nel Gallipolino, capitolo che richiede di vigilare e non poco su quanto accadrà.

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