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Camera di commercio unica, il fronte si spacca: “Opportunità da cogliere”

LECCE- La proposta di una fusione delle Camere di commercio di Lecce, Brindisi e Taranto spacca in due l’opinione degli addetti ai lavori. Al “no” arrivato dai presidenti degli enti camerali delle due province brindisina e tarantina fa da contraltare il sì che arriva dal mondo dell’artigianato e del commercio.

La palla l’ha lanciata nelle scorse ore Alfredo Prete, a capo della Camera leccese: la riforma degli enti voluta dal Governo rischia di ridurre questa realtà ad essere un ente che rilascia certificazioni, senza le risorse per fare promozione. Per questo “sarebbe interessante – ha detto Prete – se si costituisse unìunica Camera di commerciodel grande salento”.

Gli enti di Brindisi e Taranto, in realtà, saranno già di per sé costretti ad accorparsi perché sottodimensionate: devono raggiungere infatti una base minima di 75mila imprese iscritte. Lecce potrebbe continuare a viaggiare in solitario, ma a che pro?

“Ritengo che con il ridimensionamento delle Province, avere un’Unione forte sarebbe dovuto e opportuno – dice Leo Giangreco, a capo di Confcommercio Taranto –. Potrebbe nascere una Camera unica di circa 180mila imprese, in grado a quel punto di dire la sua sul territorio. La condizione è che ognuno rinunci a un pezzetto del suo. La fusione tra Brindisi e Taranto è un atto dovuto, richiediamo uno sforzo ulteriore, perché a quel punto sarebbe di tutto rispetto il peso politico all’interno della compagine anche del territorio pugliese”.

Luigi Sportelli, presidente dell’ente tarantino, e Alfredo Malcarne, al timone di quello brindisino, tirano dritto, in ragione del processo di integrazione già in corso e del peso pressoché simile che le nuove Camere di Commercio potrebbero avere in Puglia. Contraria al continuo frazionamento è anche la Claai Puglia, in rappresentanza del mondo dell’artigianato.

E si schiera anche una parte della politica: “I campanilismi non servono, specie considerando la posizione predominante di Bari, che schiaccerebbe, nella nuova organizzazione, le Camere del Salento”, spiega Paolo Pagliaro, dell’Ufficio di Presidenza di Forza Italia e Presidente del Movimento Regione Salento. Aggiunge: “Il divisionismo non paga mai,la riorganizzazione invece sì, soprattutto tra realtà vicine, affini, omogenee ed integrate. Perdere questa chance sarebbe un peccato, l’ennesimo errore ai danni di attività e aziende di tutte e tre le province”.

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