LECCE- Nel Piano Silletti si impone di usare obbligatoriamente fitofarmaci? “Chiedete a Ministero dell’Agricoltura, Regione Puglia, cooperative agricole e ispettori fitosanitari di fornirvi le analisi del sangue e dello stato di salute generale degli animali usati come cavie per i test necessari ad ottenere le autorizzazioni per la commercializzazione. Poi, confrontate quei valori con quelli di un malato oncologico. E chiedete tutto formalmente, con una raccomandata o atto scritto, perché i rischi per la salute devono essere pubblicati”. La raccomandazione arriva direttamente da uno dei massimi esperti europei sugli effetti dei pesticidi sulla salute e la correlazione con il cancro, lo scienziato francese GILLES-ERIC SÉRALINI, docente di biologia molecolare presso l’Università di Caen, presidente del Consiglio scientifico del CRIIGEN.
Séralini è nel Salento, ospite del Csv e delle associazioni Spazi Popolari, SOS Costa Salento e Mani Comuni, per il convegno di questo pomeriggio a Gallipoli su “Pesticidi e OGM: rischi, pericoli ed effetti per il pianeta e la salute”. Con lui anche Jérome Douzelet, chef e coautore del libro “Piaceri culinari o veleni nascosti?”.
l’esperienza francese, dunque, approda qui. Il docente insiste: “Se alla richiesta di avere quei dati relativi alle cavie non si ha risposta, si può chiedere una moratoria sull’uso dei prodotti. Altrimenti, si può sottoscrivere un atto notarile in cui si accetta di irrorare fitofarmaci, a condizione che chi ne impone l’uso – ispettore fitosanirario, Forestale, commissario straordinario – si prenda la responsabilità personale dell’insorgenza di eventuali malattie o complicanze”.