TARANTO – Si torna a parlare di Ambiente svenduto. Nella giornata odierna l’Ilva di Taranto è tornata alla ribalta giudiziaria, dinanzi alla Corte di Assise, ma il processo è stato rinviato al prossimo primo dicembre per un difetto di notifica all’ imputato Nicola Fratoianni, deputato di Sel ed ex assessore regionale della Puglia.
L’imputato è accusato di favoreggiamento personale, e per l’omessa notifica ad alcune parti civili. Ciò che si è svolto nell’aula Alessandrini del Palazzo di Giustizia di Taranto, ha tutte le caratteristiche per diventare il più grande maxi-processo italiano in tema ambientale: sei anni di indagini, 47 imputati, un migliaio di parti civili, più di 100 avvocati e un’intera città che aspetta di sapere se chi ha inquinato per decenni sarà condannato insieme a chi, anche tra i politici, avrebbe fatto poco o nulla per evitarlo. Tra i reati contestati c’é l’avvelenamento delle acque o di sostanze alimentari.
Il maxi-processo é stato quindi aggiornato al primo dicembre prossimo e per motivi logistici, si svolgerà d’ora in poi nell’aula magna della Scuola volontari dell’Aeronautica militare di Taranto.