Cronaca

Prostituzione nei centri massaggi cinesi, 10 arresti

BRINDISI -Brindisi, Taranto, ma soprattutto Lecce. Aveva piantato le sue radici nel Salento l’organizzazione malavitosa cinese che reclutava giovani connazionali, le faceva arrivare in Italia, e con la complicità di salentini le costringeva ad entrare in un giro di prostituzione con minacce e violenze.

La Squadra Mobile di Brindisi , nell’operazione Peonia rossa, dal nome di uno centri massaggi spuntati come funghi negli ultimi anni, l’hanno disarticolata, con l’arresto di 8 persone , molte delle quali residenti a Lecce: Wenchang Chu, detto Vincenzo, 57 anni residente a Lecce, docente universitario, Lijuana Yu 52 anni anche lei residente a Lecce, Liping Wang (detta Franca o Francesca) 45 anni residente a Brindisi, Luigi Berrino 66 anni di Martano Changyu Zhu (detta Giada) 62 anni residente a Taranto e NIcola Massaro 55 anni di Taranto.  A gestire il business sarebbe stato proprio il docente , che insegna matematica e fisica nell’Università del Salento.

Le ragazze, secondo le indagini della Squadra Mobile diretta dal vicequestore Alberto Somma venivano minacciate anche di vendette, in un caso anche la morte, sui parenti rimasti in Cina. I filmati registrati con telecamere nascoste piazzate per documentare gli incontri sono le prove di come nei centri benessere e in abitazioni private dove le ragazze venivano fatte lavorare si andasse ben oltre il semplice massaggio.

I soldi guadagnati, intascati dai capi, erano tanti: il giro d’affari è stato calcolato in circa 150 euro al mese. Gli arresti sono in tutto 10, 8 in carcere e due ai domiciliari. 15 persone sono indagate.
L’indagine è stata coordinata dal pm Savina Toscani che ha richiesto gli arresti, firmati dal gip Maurizio Saso.

 

 

In riferimento alle recenti notizie che riguardano l’arresto di un docente dell’Università del Salento, di seguito un commento del Rettore Vincenzo Zara:«Apprendiamo dalla stampa la contestazione di fatti gravissimi, spiace vi venga associato il nome del nostro Ateneo. Abbiamo piena fiducia nell’operato degli inquirenti e contiamo su un rapido accertamento definitivo delle responsabilità».

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