LECCE- Dura vita per prostitute e clienti a Lecce: dal 15 settembre al 15 gennaio, saranno elevate multe da 300 euro a chiunque offrirà prestazioni sessuali o anche solo chiederà loro informazioni nelle strade interessate dall’ordinanza sindacale emessa l’8 settembre scorso.
È la stretta sulle vie del sesso, che non sono solo quelle già interessate nel 2007 dall’istituzione della zona a traffico limitato dalle 21 alle 4 del mattino, nei pressi della stazione ferroviaria. Il fenomeno si è esteso anche a piazzale Rudiae e dintorni, da via Vecchia Carmiano a via Massaglia, da via Lequile a via Don Bosco e via Diaz e relativi paraggi.
“Non è un atto contro qualcuno – dice il primo cittadino Paolo Perrone – ma un provvedimento a difesa del vivere civile, in una zona in cui vivono molte famiglie che hanno più volte sollecitato un intervento simile”.
Verranno apposti dei cartelli per informare avventori e prostitute dei contenuti dell’ordinanza che vieta a chiunque di porre in essere, in quelle aree, comportamenti diretti in modo non equivoco a offrire prestazioni sessuali a pagamento mediante atteggiamenti o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che si stia esercitando la prostituzione. Idem per i clienti che si avvicinano con l’auto e si intrattengono per concordare prestazioni e anche solo per chiedere informazioni. Un provvedimento repressivo del fenomeno, che non può essere contenuto in altro modo non essendo un reato, ma che ora rischia di spostarsi su qualche strada più in là, come già successo nel 2007. “E’ chiaro – ha sottolineato Perrone – che se questa attività venisse svolta in aree non abitate, il problema avrebbe meno impatto”. Ad ogni modo, la sanzione non sarà applicata a persone che risultano vittime di violenza o di grave sfruttamento o in stato di particolare disagio, per le quali saranno attivati i servizi sociali .
