CronacaPolitica

Trivelle, i sindaci salentini sfidano Renzi: “Combatteremo a viso aperto, siamo capaci di tutto”

LECCE- Non hanno solo pubblicamente e letteralmente voltato le spalle al governo, sabato pomeriggio, durante l’inaugurazione della Fiera del Levante. I sindaci del Salento lanciano il guanto di sfida. Non solo su Tap ma anche sul petrolio. E lo fanno con una lettera che i primi cittadini del Capo di Leuca hanno inviato, per il tramite del sottosegretario De Vincenti, al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Poche righe – dicono – per porre alla Sua attenzione la nostra assoluta contrarietà alla trivellazione dei nostri mari. Non perché affetti dalla sindrome di NIMBY, ma perché riteniamo ci siano valide ragioni e fondati motivi: dalla salvaguardia e tutela dal devastante ed irreversibile impatto sull’ecosistema marino, ai gravissimi danni ambientali e socio-economici che produrrebbero sul territorio, sulla salute, sulla pesca e sul turismo. Senza dimenticare che l’uso dei combustibili fossili rappresenta il passato, fa parte delle tecnologie del vecchio millennio ed è contro le politiche energetiche della Comunità Europea. Infatti, con il pacchetto CLIMA 20-20-20 e la sottoscrizione dei tanti Comuni del PATTO dei SINDACI ed il conseguente PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile), ci si è impegnati a ridurre del 20% l’emissione di CO2, ridurre del 20% la domanda di energia, ed aumentare del 20% l’energia da fonti rinnovabili”.

Da giorni raccolgono le firme per i quesiti referendari proposti dal movimento “Possibile” di Pippo Civati sulla ricerca di idrocarburi. Una mobilitazione che fa il paio con lo sciopero della fame di luglio e con il fronte che, dall’autunno scorso, si compatta sempre di più. Nella missiva a Renzi sono chiari: “Riteniamo che i procedimenti in corso, riavviati con la sanatoria dell’art.35 del decreto Sviluppo ed ai quali è stato conferito il carattere strategico con l’art. 38 del decreto Sblocca Italia, siano da rivedere. Presidente, ci appelliamo alla Sua sensibilità per chiederLe di ripensare le posizioni del Governo in merito alla delicata questione e promuovere presso le competenti istituzioni dell’Unione una moratoria sulle attività di ricerca di idrocarburi nel mar mediterraneo. Pertanto, prendendo in prestito le Sue parole, ci teniamo a dirLe che non siamo “professionisti della lamentazione”, ma sindaci, “che quotidianamente risolvono problemi, prendendosi pure gli insulti se piove troppo, che stanno in prima fila a prendersi il fango”, che spesso ”si trovano sul campo di battaglia da soli”. Siamo uomini e donne “innamorati della propria terra e profondamente appassionati delle proprie radici”, che insieme, “dobbiamo avere la forza di sconfiggere il pensiero debole dei poteri forti, o presunti tali”. Portiamo avanti questa battaglia “con il sorriso sulle labbra e naturalmente senza nasconderci”. Perché anche da queste parti, nel Capo di Leuca, ci hanno insegnato a combattere a viso aperto”.

Poi, le parole di sfida: “E quando ci mettiamo, anche noi salentini, siamo capaci di tutto. Ci piace il vento in faccia e non ne facciamo mistero quando andiamo controcorrente”.

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