LECCE- Sono 96 le persone che rischiano il processo. Un lunghissimo elenco di nomi di personaggi coinvolti, a vario titolo, nelle indagini che hanno portato alle diverse operazioni antimafia “Vortice Dejà-vù”, “Paco” e “Dejà-vù ultimo atto” dei carabinieri del ros e del nucleo investigativo di Lecce.
I pm Guglielmo Cataldi e Giuseppe Capoccia hanno depositato infatti la richiesta di rinvio a giudizio per i 96, tra arrestati e indagati, che avrebbero fatto parte di un’organizzazione criminale attiva a Squinzano e nel nord Salento capeggiata dai fratelli Antonio e Patrizio Pellegrino, quest’ultimo ancora latitante.
Tra i nomi di spicco quello di Sergio Notaro e Marino Manca, alla guida di frange diverse e contrapposte, protagonisti di gravi fatti di sangue. Personaggi che di fatto gestivano le estorsioni, lo spaccio di droga, le attività malavitose e che avevano contatti anche con il mondo politico e l’amministrazione comunale di Squinzano. Proprio sulla base di queste indagini è stato richiesto lo scioglimento dell’amministrazione.
Ora la parola passa al gup Stefano Sernia dovrà fissare la data dell’udienza preliminare e quindi del rinvio a giudizio o meno.