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“Se non sa Governare lasci la politica” ma non faccia la morale dopo la morte del 18enne

GALLIPOLI-La morte di un diciottenne non può esser usata dalla politica per fare la morale su educazione e procreazione. Una famiglia drammaticamente segnata per sempre al di là di quanto l’autopsia renderà noto. La fine di un diciottenne riguarda la società tutta ma , di questa fine, nessuno ha il diritto di predicare dando per certe colpe o responsabilità.

Un evento così drammatico può esser frutto di gravi errori o esser, anche, una casualità che diventa cronaca per il luogo in cui si è consumato. Tutti noi dovremmo esser rispettosi di un lutto così drammatico in attesa di certezze e nessuno è autorizzato a dar per certa alcuna motivazione che ha sottratto alla vita un giovanissimo. Le Istituzioni dovrebbero esser garanzia di equilibrio anche in caso di colpe gravi e non lasciarsi andare in vergognosi messaggi.

Il Sindaco di Gallipoli chiedesse scusa, lo ha già fatto su Twitter, ora lo faccia realmente ma lasciando la politica. Un Primo cittadino non può permettersi in un momento così drammatico di twittare su una famiglia, devastata dal dolore, e sulle capacità di educare e persino di dar la vita. Scrivere: “Se non sai educare non procreare” è una vergogna per chi rappresenta le Istituzioni. Parole in libertà anche perché, qualora le cause della morte fossero riconducibili ad azioni irresponsabili, alcun uomo può permettersi di intromettersi nel dolore di una famiglia lacerata definitivamente e per il resto della propria vita.

GALLIPOLI SINDACO

Caro Sindaco Errico, non me ne voglia, ma dovrebbe pensare ad altro anziché offendere chi ora piange. Educare non è certamente facile, la nostra società ha ormai connotati discutibili ma se da un mese, Lei, non riesce ad educare la sua maggioranza e convincere dieci persone a seguire i suoi buoni propositi lasciando Gallipoli senza certezze in un momento così delicato dell’estate, ritengo , mi permetta, assai azzardato dar lezioni a chi ora vorrebbe lasciare questa terra per rimaner legato al proprio figlio.

Senta a me si dimetta e recuperi l’onore perso in una inutile corsa su Twitter che, purtroppo, non ridarà la vita al giovane Lorenzo e la serenità a chi lo ha procreato, cresciuto ed ora perso.

Cordialmente Giuseppe Vernaleone

 

 

 

 

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