Cronaca

Mucca pazza, altro decesso: Salento oltre la media nazionale

CASARANO-La malattia di Creutzfeldt-Jakob, comunemente nota come morbo della mucca pazza, fa una nuova vittima, la seconda nel giro di tre giorni. Dopo la 49enne di parabita, a perdere la vita un uomo di 67 anni originario di Giuggianello ma residente a Taviano. Un altro episodio, che però rende la media salentina molto più alta di quella nazionale. Da uno studio condotto dal servizio di igiene pubblica della Asl Lecce nel corso del 2014, infatti, il Salento registra una incidenza di 9,9 casi per milione di abitanti contro l’1,7 della media Puglia e il 7,6 della media Italia.

“I dati fanno pensare alla presenza di un cluster specifico del basso Salento, meritevole di approfondimento – ha detto Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl – e la quota non trascurabile dei casi legati a cause genetiche o sporadiche e ignote rende necessaria una analisi mirata e urgente di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità”.

Il sospetto che anche in questo caso si trattasse della stessa causa c’era già, ma in queste ore è arrivata la conferma dall’esame autoptico del tessuto cerebrale. L’uomo era tornato a casa pochi giorni fa con protocollo di dimissione ospedaliera protetta varato dall’ospedale di Cararano, dov’era arrivato il 10 luglio scorso a seguito di un episodio di perdita di conoscenza. È stato ricoverato nel reparto di neurologia, ma le condizioni sono precipitate giorno dopo giorno.

“Solo un caso la coincidenza temporale con il decesso dell’altra donna”, chiarisce Alberto Fedele, responsabile del Dipartimento di prevenzione della Asl: non c’è alcuna familiarità, alcun nesso. Probabilmente, in entrambi i casi le condizioni climatiche hanno fatto peggiorare la situazione.

Già un mese e mezzo fa il 67enne, con diverse compromissioni di salute di tipo cronico, aveva manifestato la comparsa di disturbi della memoria, del linguaggio e disorientamento spazio-temporale. Alla sintomatologia cognitiva si è associata una deambulazione a base allargata con instabilità dell’equilibrio ed impaccio motorio, oltre ad altri disturbi visivi.Durante la degenza il paziente ha iniziato a presentare gravi disturbi comportamentali quali irrequietezza e agitazione psico-motorie e aggressività fisica e verbale.

L’orientamento diagnostico iniziale è stato mirato alla individuazione della causa tra eventuale encefalopatia di origine tossica o autoimmune o demenza a rapida progressione. Gli approfondimenti clinici e diagnostico-strumentali hanno tuttavia orientato per una diagnosi di Malattia di Creutzfeldt-Jakob.

L’esame autoptico con conferma istologica della patologia è stato effettuato a Brindisi, da cui è il tessuto cerebrale è stato inviato a Bologna per l’individuazione entro alcune settimane della variante della malattia.

Alla sindrome, divenuta nota negli anni 90 come “morbo della mucca pazza”, afferiscono infatti diverse forme: sporadica (forma più frequente e di origine sconosciuta), familiare (su base genetica), iatrogena (trapianti infetti) e alimentare (causata da consumo di carne infetta da prioni).

“Fino ad oggi nessun caso della sindrome in questione verificatosi nel Salento è ascrivibile alla forma di origine alimentare – dice Gorgoni – e i rigidi protocolli di tracciatura e controllo delle carni intervenuti dopo le epidemie in Gran Bretagna ci rassicurano per il futuro. L’aspetto che invece più ci preoccupa è l’incidenza elevata di casi rispetto alla media nazionale e regionale: quello di oggi è il quarto caso nell’anno, che si aggiunge ai sette registrati nel 2013 (nessun caso nel 2014)”.

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