CronacaPolitica

La Regione discrimina malati neurovegetativi e affetti da Sla, il Tar la boccia

BARI- Il Tar di Bari boccia la Regione Puglia e cancella la discriminazione tra malati con patologie dagli effetti simili, quella che assegnava agli affetti da Sla un assegno di cura da 1100 euro al mese e a chi è colpito da malattia neurovegetativa assimilabile uno da 600 euro. Vincono la loro battaglia sei famiglie salentine, difese dall’avvocato Stefano Miglietta.
Ora si apre una strada importante per tutti gli altri nella stessa situazione: sono state annullate, infatti, le Linee guida per la corresponsione dell’assegno di cura alle persone gravemente non autosufficienti in relazione all’anno 2014, indirizzate a tutte le Aziende sanitarie. Erano contenute nella delibera di giunta regionale del 23 dicembre 2013, l’atto in cui si è stabilito il peso dei contributi economici in favore delle famiglie che assistono disabili gravissimi per alleggerire il relativo impegno e favorire la domiciliarità delle cure.

La Regione aveva previsto un diverso assegno, a parità di livello invalidante della malattia e di conseguente limitazione della vita quotidiana, misurata in punti Barthel superiori a novanta. A fare da spartiacque solo nome della patologia. E questo nonostante, benché non affetti da Sla, tutti e sei i ricorrenti leccesi avessero rare patologie neurovegetative, a causa delle quali sono completamente immobilizzati.

La linea di Via Capruzzi è stata definita “irragionevole” nella sentenza del 19 giugno, ma pubblicata ora, dal Tar di Bari, che su questo punto aveva già concesso la sospensiva. Per i giudici amministrativi (Antonio Pasca, Presidente; Giacinta Serlenga, Primo Referendario Estensore; Paola Patatini, Referendario) “la normativa statale cui la delibera regionale ha inteso dare attuazione in nessun modo consente la discriminazioni tra soggetti affetti da gravissime patologie, a pari livello di disabilità e di non autosufficienza”. D’altronde, con il Decreto interministeriale del 20 marzo 2013 sono stati destinati oltre diciassette milioni di euro alla Regione Puglia.

Non è la prima volta che i familiari dei malati trascinano la Regione in tribunale per ottenere il riconoscimento di un diritto che spetta loro. Si sono rivolti anche al Tar Lecce per chiedere l’erogazione dell’assegno per il 2013, mai versato dalla Regione, condannata anche in quel caso.

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