Cronaca

Torchiarolo, emissioni polveri nocive dai camini? Il Cds dà l’ok all’installazione dei filtri

TORCHIAROLO- Nel 2009, per 43 volte in zona furono sforati i limiti previsti dalla legge sull’emissione di pm10 -le polveri sottili nocive- in atmosfera. E a detenere il primato era il comune di Torchiarolo. Erano dati di Arpa Puglia, l’agenzia regionale per l’ambiente; a rilevarli, le centraline distribuite in tutta la regione. Da una ricerca commissionata da Enel pochi anni prima emerse che l’alta presenza di polveri sottili fosse dovuta agli scarichi dei fumi dei caminetti domestici. Per gli ambientalisti gli alti livelli di polveri nocive potevano attribuirsi alla vicina centrale di Cerano. Nel 2014 ancora dati molto alti.

La regione programmò un piano di risanamento, con il quale si imponeva al comune di far installare dei filtri su ogni camino in paese. Piano stoppato da un’ordinanza del Tar lecce, al quale si era rivolto il comune. I costi dell’installazione dei filtri sono non indifferenti.

Ora il Consiglio di Stato ribalta la decisione e, accogliendo l’istanza cautelare presentata dalla Regione, sospende la sentenza dei giudizi di via Rubichi e dà quindi un sostanziale ok all’installazione dei filtri della discordia, “fermo restando che le controverse questioni tra le parti saranno definite con la sentenza di merito”. Contestualmente arriva la notizia che Enel vuol finanziare l’onerosa installazione dei “depuratori”.

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