BARI- Dopo l’Ue, anche la Regione Puglia vuole ora sapere delle cure sugli ulivi del Gallipolino svolte da Spazi Popolari e, tra l’altro, note a tutti da almeno un anno e mezzo. Con una la lettera spedita a Peacelink, l’Osservatorio fitosanitario chiede conto di quanto presentato dalla Ong in Commissione Europea durante i colloqui tenuti e invita “a produrre, entro 10 giorni, un rapporto dettagliato sulle attività, comprendente i protocolli adottati (metodologia statistica utilizzata, criteri di valutazione, mezzi tecnici e/o agronomici impiegati, eventuali riferimenti a linee guida internazionali, ecc) e i dati di efficacia ottenuti”. E questo perché, si spiega nella missiva, “in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto ministeriale del 26 settembre 2014, si evidenzia che le istituzioni scientifiche e gli altri soggetti che intendano avviare attività di indagini e sperimentazione su Xylella fastidiosa devono darne preventiva comunicazione al Servizio fitosanitario regionale competente e devono tempestivamente comunicarne i risultati agli stessi Servizi prima di darne diffusione pubblica”.
“E’ una sorta di ingiunzione – replica Antonia Battaglia, responsabile a Bruxelles della Ong – e non tiene conto del fatto che Peacelink ha cercato di incontrare le Istituzioni Italiane in merito e non è stata ricevuta; in virtù del Trattato di Lisbona, le Associazioni e le ONG possono adire direttamente le Istituzioni Europee (Peacelink è anche registrata presso la Commissione-Registro di Trasparenza); delle sperimentazioni, cure e protocolli in atto sugli ulivi affetti da disseccamento in Puglia la Regione, credo, ne ha piena conoscenza tanto quanto Peacelink”.
Comunque, i contatti con l’Ufficio fitosanitario ci saranno. E aggiungeranno un tassello nella vicenda che nelle scorse ore ha visto un nuovo colpo di scena, con la decisione del Consiglio di Stato di non accogliere il ricorso del Ministero delle Politiche agricole e del commissario straordinario contro la sospensiva del Tar Lazio concessa a 26 aziende bio e 26 vivaisti. Se ne discuterà in camera di consiglio il prossimo 4 giugno. Nel frattempo cosa accade? I giudici di Palazzo Spada sono chiari: restano congelati gli abbattimenti degli alberi, in quanto sarebbe questo un danno irreversibile, mentre per il resto si può andare avanti, buone pratiche comprese.