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“Nessun buco da 80 milioni”, Perrone difende il bilancio comunale

LECCE-Assessore al Bilancio e sindaco di Lecce si sono presentati davanti alla stampa per dire la loro sul buco di bilancio. Attilio Monosi e Paolo Perrone hanno voluto rassicurare la popolazione leccese: secondo loro, il buco non c’è, le tasse non verranno abbassate e i servizi non subiranno una diminuito. La giunta ha approvato una delibera che certifica un saldo negativo di amministrazione di oltre 79 milioni. Il fatto è che avere un disavanzo tecnico di questa entità significa che dal primo gennaio 2015 ci sono circa 80 milioni di spese maturate prima della riscossione delle entrate: in altre parole, con crediti non riscossi, che l’amministrazione dice di poter riscuotere, si finanziano debiti già scaduti.

“Per farci un’idea, sulla base di crediti ritenuti esigibili sulla carta, il Comune di Lecce si è dato alla pazza gioia- spiega il consigliere di opposizione Carlo Salvemini – Senza fare le pulizie di primavera, però: ovvero, cercare di capire se si trattasse sul serio di soldi che saranno incassati oppure di crediti non più esigibili o incerti”.

La modifica della legge di stabilità 2015, proposta dall’Anci su iniziativa di Paolo Perrone, ha permesso di dare ossigeno al Comune di Lecce permettendo il ripiano in 30 anni degli oltre 79 milioni. Se, infatti, fosse rimasto in piedi il testo originario, il Comune di Lecce invece di restituire 3 milioni l’anno ne avrebbe dovuti restituire circa 9 per circa 10 anni e il collasso delle casse comunali sarebbe stato inevitabile. In questi anni, con i crediti verso i terzi indicati nelle entrate, è stata finanziata una spesa piuttosto importante. “Hanno provveduto a cancellare i crediti inesigibili? Se questo non è un buco o un disavanzo cos’è?” – si interroga Salvemini. Insomma, l’opposizione ha paura che una parte delle entrate iscritte al bilancio siano in realtà “crediti fantasma” e se avesse ragione il dissesto diventerebbe una realtà. Per Monosi e Perrone si tratta di inutili allarmismi. Le somme rientreranno, come quelle del ministero della Giustizia relative alle sedi giudiziarie. L’amministrazione giura di avere le risorse per fronteggiare eventuali imprevisti: un milione dai risparmi ottenuti dalla revisione dei contratti, un altro impegnando quella somma che nel 2014 è stata vincolata a ripianare le perdite della Lupiae Servizi, e la parte restante dal ristoro strutturale di 650mila euro del fondo di solidarietà comunale a partire dal 2013, dopo la cessione della marina di Casalabate ai comuni di Squinzano e Trepuzzi.

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