SAN FOCA- Fra poco più di un anno, i lavori per la realizzazione del gasdotto Tap dovranno partire. La data è fissata: termine ultimo per far partire le ruspe il 16 maggio 2016. Lo ha stabilito l’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico, che ha modificato la sua precedente opinione, recependo quanto deciso dalla Commissione Ue il 17 marzo 2015: bocciata la richiesta della società, inizialmente accolta dalle authority di regolazione, di prorogare l’avvio del cantiere; accettata, invece, quella di rimandare fino a massimo fine 2020 l’entrata in esercizio del gasdotto ai fini del mantenimento dell’esenzione dalla disciplina di accesso di terzi.
Come riferiscono siti specializzati, la Commissione ha ritenuto, infatti, che i ritardi rispetto alla data inizialmente stabilita per l’entrata in funzione “siano dovuti a gravi ostacoli che esulano dal controllo di TAP (principalmente i ritardi nella realizzazione degli investimenti lungo la filiera a monte del progetto) che giustificano la richiesta di proroga; dall’altro lato, ha invece valutato che un’estensione del termine di inizio dei lavori di costruzione del gasdotto non sia giustificabile, poiché una simile proroga non consentirebbe al gasdotto di entrare in esercizio entro il 2020, (per via delle tempistiche necessarie alla realizzazione dell’infrastruttura di cinque anni, come dichiarato nelle ultime comunicazioni di TAP AG)”.
Dove il cantiere sarà aperto, ovviamente, è una partita, a quanto pare, già chiusa per il governo italiano, soprattutto dopo che, solo qualche giorno fa, il Ministero dell’Ambiente ha fatto cadere uno degli intoppi maggiori alla realizzazione dell’infrastruttura a San Foca di Melendugno, certificando con decreto che il gasdotto Tap non rientra nell’ambito nell’ambito di applicazione della Legge Seveso.
