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Lecce, rischio altissimo di restare fuori dai play off

LECCE- Questo è un Lecce instabile. Un’altra conferma, purtroppo, è a Melfi dove la squadra giallorossa si giocava la quint’ultima finale di un campionato che al Lecce poteva riservare, al massimo, l’ingresso ai play off, per la terza stagione consecutiva. Un traguardo ancora possibile, ma la formazione di Bollini deve ora sperare anche nelle disgrazie altrui. In quei contraccolpi cui solo il Lecce riesce inspiegabilmente a cadere. Una squadra con gente di esperienza dovrebbe gestire in altro modo partite contro squadre che al solo pensiero di affrontare il Lecce hanno l’adrenalina a mille. Lo stesso dovrebbe essere per i giocatori del Lecce, i quali però hanno confermato ancora una volta di soffrire il mal di trasferta. Neppure Bollini è riuscito a far trovare la rotta giusta a questa squadra.

Da quando l’allenatore mantovano è sulla panca del Lecce le sconfitte esterne sono quattro consecutive. Dal punto di vista statistico un orrore con alte percentuali di tramutarsi in un fallimento. Meno quattro alla fine della stagione regolare. La squadra leccese ha un piede e mezzo in Lega Pro. e neanche un’unghia sulla soglia dei play off. Un incubo.Il Lecce di Melfi ha confermato di non avere feeling con nil gol. Nelle ultime otto partite solo una volta ha chiuso l’incontro con più di due gol all’attivo, contro l’Aversa Normanna. Se il nuovo corso tecnico ha permesso alla squadra di concludere con più continuità nello specchio o verso la porta avversaria, allo stesso tempo i giallorossi non sono diventati così prolifici quanto avrebbero meritato per i tentativi prodotti.

La partita contro il Catanzaro ne è l’emblema di una allergia al gol sbocciata con l’arrivo del nuovo allenatore, il quale è esente da colpe perché il suo lo ha fatto permettendo alla squadra di presentarsi alla conclusione. A onor di cronaca, a Melfi il Lecce aveva anche trovato il vantaggio con Abruzzese, ma l’arbitro ha annullato per un fallo dello stesso difensore giallorosso ravvisato dal direttore di gara. Non basta ciò per giustificare una sconfitta clamorosa soprattutto se si pensa al vantaggio avuto dal Lecce di giocare in superiorità numerica per quasi un tempo. Bollini a Melfi sperava di trovare prestazione e risultato, ma non ha trovato né l’una né l’altra.

Una sconfitta che fa male non solo per la classifica, ma perché il Lecce crolla sul secondo tentativo dei padroni di casa, ancora su una palla inattiva dove la difesa si divide equamente le colpe. Balza alla mente il primo gol subito a Catanzaro. Nello stesso punto i difensori del Lecce sembrano dissolversi mentre a Scuffia non riesce la presa così il pallone arriva a Caturano , il quale forse impedisce con il gomito a Diniz di intervenire, ma non sempre e per tutto ci può essere un alibi.

Questo Lecce non ne ha. Sta portando a termine un campionato a corrente alternata. Non merita il podio, onestamente. Merita di entrare nella bagarre play off con il biglietto di miglior quarto classificato dei tre gironi. E’ l’impresa cui è chiamato oggi un Lecce malato. Sperando nella giornata buona.  

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