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Gestione Lupiae, 18 i rilievi della Ragioneria dello Stato

LECCE- 21mila euro di attivo – dopo 3 anni di consuntivi in rosso – alla chiusura del bilancio di esercizio 2014, anzitutto grazie ai sacrifici dei lavoratori. Ma anche e soprattutto 18 punti che esprimono i rilievi evidenziati dalla Ragioneria Generale dello Stato sulla gestione della Lupiae Servizi, esito della verifica amministrativa contabile svolta presso dal 22 settembre al 17 ottobre 2014.
Trasmesso dalla Ragioneria alla Procura Generale della Corte dei Conti di Bari per l’accertamento di eventuali responsabilità per danno erariale, il dossier di 90 pagine di fatto mette sul banco degli imputati la gestione Scrimieri (già direttore generale della partecipata, al timone dal 2007 a gennaio dello scorso anno). Lo denuncia il consigliere di “Lecce Bene Comune”, Carlo Salvemini.

Il report viene sintetizzato in 18 punti tra i quali spiccano: le carenze nell’esercizio del controllo da parte dell’azionista (il Comune di Lecce) con effetti negativi sulla gestione della società; l’ erogazione del compenso di parte variabile (cosiddetto premio di risultato) nel triennio 2008-2010 in presenza di perdite di esercizio; l’impropria concessione al Direttore Generale (Pietro Scrimieri) della “retribuzione variabile incentivante” in presenza di perdita d’esercizio; mancanza di una procedura selettiva  nell’assunzione di un dirigente (lo stesso Scrimieri) nell’anno 2007 e successiva cooptazione dello stesso prima quale Amministratore Delegato e poi come direttore Generale; l’assunzione di personale senza una procedura ispirata a principi di trasparenza, concorrenza ed imparzialità; l’assunzione di due dirigenti in assenza di procedure ispirate ai principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità; perduranti risultati negativi con ripetuti interventi di ricapitalizzazione del Comune – interventi di ricapitalizzazione, attraverso il conferimento di terreni, inefficaci.

Un dato su tutti può forse sintetizzare quello che è accaduto in questi anni – sottolinea Salvemini – : nel 2014 i compensi di amministratori, sindaci e revisori sono costati 91.000;dal 2007 fino al 2013 ammontavano a 135.000 circa ai quali andavano sommato il compenso del direttore generale pari a circa 160.000 euro annui.Della serie “quando un bilancio torna in attivo, occorre verificare quale sia stato, tratta per tratta, il percorso compiuto fino al traguardo. E quanto sia costato quell’approdo”.  

Giorgio Demetrio

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