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Lecce, Papini: “Ritroviamo la cattiveria sotto porta”

LECCE- Neanche dall’alto arriva un aiutino per il Lecce che vede complicarsi sempre più i giochi play off. La speranza riposta nella Salernitana è stata disattesa. La squadra di Menichini, corsara a Lecce, aveva la possibilità di mantenere inalterata la distanza sul Benevento, ma solo in caso di successo sul Matera. Pronostico che non si è verificato perché all’Arechi la squadra di Auteri si è imposta 1-0 con Diop, il quale di testa ha avuto la meglio sul difensore centrale Lanzaro e il portiere Gori. Al Via del mare, invece, i difensori della Salernitana giganteggiarono prima con Miccoli e dopo con Herrera.

La vittoria del Matera a Salerno significa sorpasso dei lucani sul Lecce che scivola in sesta posizione. I punti di distacco dalle terze sono sempre quattro, ma c’è una squadra in più da superare. Il Matera appunto. Il piano di risalita del Lecce è semplice: in otto giornate fare il massimo dei punti sperando che le concorrenti non facciano altrettanto.

“Mancano otto partite, dobbiamo giocare e fare più punti possibile per entrare nei play off e giocarci così la serie B – afferma Papini, centrocampista del Lecce -. Sono state due sconfitte amare giunte per un calcio d’angolo e un contropiede”. Meno grave del previsto l’infortunio subito contro la Casertana alla caviglia destra, nonostante una prima diagnosi allarmante effettuata in ospedale a Caserta, Papini è sceso in campo già contro la Salernitana nella ormai abituale posizione di regista, un ruolo che svolge con grande applicazione anche se non proprio corrispondente alle sue caratteristiche.

Pure Bollini sembra preferire Papini a Gomes per le mansioni che riguardano la metà campo. Il brasiliano non un vice. Forse potrebbe esserlo Sacilotto, ma il brasiliano è impegnato nell’ennesimo recupero dopo un infortunio. Così come Bogliacino. Anche l’uruguaiano fu provato in regia da Moriero, ma l’ex tecnico del Lecce fu crocifisso solo per questa scelta (disperata, tra l’altro, non avendo alternative). Sarebbe, tuttavia, da riproporre, quando Bogliacino starà bene, considerando però che mancano solo otto giornate e il Lecce ha bisogno di certezze. Anche a Cosenza il Lecce è stato padrone del campo, ma è uscito a mani vuote. Continua il digiuno degli attaccanti. Da quando in panchina c’è Bollini si conta solo un gol di Moscardelli, su rigore, contro il Messina. La squadra giallorossa avrebbe meritato molto di più per quanto costruito nelle ultime due partite, ad esempio, ma la rete di Lepore contro la Juve Stabia resta l’ultima, per ora. Come i punti conquistati contro la squadra di Pancaro.

“Siamo stati poco cattivi negli ultimi venti metri – continua Papini -, non è la prima volta che ci capita di perdere partite subendo un contropiede”.Vecchi vizi, dunque, di una squadra che dopo un avvio promettente sotto la gestione Bollini ha subito i primi dispiaceri contro formazioni di pari livello nonostante avesse meritato di più. Così anche a Cosenza, come a Reggio Calabria o ad Aprilia (dopo la sconfitta con la Lupa Roma) i giallorossi hanno dovuto assorbire la delusione dei tifosi leccesi in trasferta.“A fine partita – racconta Papini – alcuni di noi sono andati a parlare con i tifosi presenti. Io no, ero troppo arrabbiato e sono andato via”.

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