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Gallipoli, case sulla voragine. I residenti: “Lavori fermi”. II Comune: “Tutto in regola”

GALLIPOLI- Vivono con l’incubo che non torneranno tra tre mesi nelle loro case e per questo hanno messo nero su bianco, su uno striscione, la preoccupazione di lavori che non si vedono. I residenti di via Firenze, a Gallipoli, la strada ingoiata nel 2007 da una voragine, pressano il Comune, nell’ansia di non vedere operai e mezzi all’opera. La fine del cantiere è prevista per il 30 giugno. È da un mese esatto che 50 famiglie hanno dovuto traslocare altrove. Un incubo, che porta ad un livello di attenzione massima. Il sindaco Francesco Errico prova ogni volta a tranquillizzare: “interessa maggiormente a noi che finiscano in fretta, perché oltre ai 600mila euro per l’appalto, stiamo spendendo 300mila euro per sostenere gli affitti delle persone sgomberate e supportare i negozi vicinali lì presenti perché non hanno più clienti”. 

Il fiato sul collo si fa sentire. Ma la ditta Idrogeo, per il tramite dell’ingegnere Rocco Gnoni, rassicura: “I lavori vanno avanti, sebbene non visibili all’esterno. Ieri abbiamo terminato la messa in sicurezza della cavità, indispensabile per poter procedere con il cantiere, e ultimato l’impianto elettrico. Inoltre, abbiamo aperto uno dei due fori previsti per far passare il materiale edile”.

È un cantiere complesso quello in corso. Bisognerà puntellare le volte delle vecchie cave di pietra, dare un sostegno al vuoto su cui poggiano decine di case e, allargando lo sguardo, un intero quartiere, costruito senza criterio a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Si comincerà con la posa in opera proprio di micropali e pilastri in acciaio e cemento armato, sotto le abitazioni, per garantire almeno quella sezione entro giugno. “Non abbiamo nessuna voglia di superficialità – rimarca Errico – perché ci costa troppo questa storia e siamo alle prese con i conticini, non avendo possibilità di predisporre ancora il nuovo bilancio”.

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