TARANTO – “Il giorno della sua scomparsa, Sarah non l’ho proprio vista, e poi ho pensato ad un incidente”. Cosima Serrano parla e a tratti piange davanti ai giudici, nel giorno delle dichiarazioni spontanee durante il processo davanti alla Corte di Appello di Taranto, per l’ omicidio della nipote Sarah Scazzi.
“Credono solo ai testimoni” , dice Cosima, “Noi abbiamo visto Sarah l’ ultima volta la sera prima” . per la prima volta dal suo arresto nel maggio del 2011, Cosima rompe il silenzio. Insieme alla figlia sabrina è stata condannata all’ ergastolo per omicidio e sequestro di persona. Per tutto il tempo ha stretto nella mano un foglio di appunti.
Nella sua verità ha raccontato di Ivano, dei suoi rapporti con la sorella Concetta, madre di Sarah, che, dice, erano buoni”, ha ricostruito il giorno della scomparsa, ha criticato alcuni dei testimoni, Anna Pisanò ed il fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri: “Il fioraio ha fatto un sogno assurdo, ha detto, dice di vedermi correre in mezzo alla strada. Inseguire Sarah. Io non ho mai corso in vita mia, ero tornata da poco a casa dopo sei ore di lavoro nei campi con un caldo di 40 gradi”.