
LECCE- Polizia penitenziaria in stato di agitazione, dopo una riunione leccese con i vertici regionali Osapp. Gli agenti criticano i silenzi del dottor Martone, dirigente generale degli istituti penitenziari pugliesi. Per mesi hanno chiesto interventi incisivi, ma non è cambiato nulla. Il sindacato inviterà anche le altre sigle ad aderire alla protesta. I disagi per gli operatori penitenziari crescono: il personale non è quello previsto dalla legge e i mezzi sono ormai da rottamare.
A Lecce mancano 250 unità, i mezzi sono stati riparati, ma sono obsoleti: hanno più di 500 mila chilometri e per alcuni pullman non è possibile trovare nemmeno i pezzi di ricambio, perché sono obsoleti. “Arriverà l’estate e non riusciremo più a garantire le ferie” – spiega il segretario provinciale di Lecce Ruggiero Damato. Il carcere leccese, secondo il sindacato Osapp, è un posto insicuro: il sistema di videosorveglianza non è ancora a regime (non è quella prevista e funziona solo per metà istituto) e ci sono problemi di sorveglianza anche per le trasferte. Insomma, gli stessi problemi di sempre, che l’amministrazione centrale sembra non riuscire a risolvere perché scarseggiano le risorse.
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