PORTO CESAREO-  Potrebbe esserci una svolta inaspettata nelle indagini sul duplice omicidio avvenuto a Porto Cesareo la notte tra il 23 e il 24 giugno scorsi, quando i coniugi Luigi Ferrari e Antonella Parente furono massacrati in casa con un piede di porco. Nelle scorse ore i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, guidati dal capitano Biagio Marro, hanno posto sotto sequestro due auto, una Clio e una Megane, proprio nel comune di Porto Cesareo. Le vetture appartengono entrambe ad un uomo di nazionalitĂ marocchina  che avrebbe avuto un ruolo nel duplice omicidio. Secondo gli investigatori, potrebbe trattarsi del complice di Vincenzo Tarantino, in carcere con l’accusa di omicidio, ritenuto il killer spietato, autore materiale del massacro. Il 52enne originario di Manduria, catturato dopo poche ore dai carabinieri, potrebbe non aver fatto tutto da solo. Insieme a lui, all’alba di quel giorno, nell’abitazione di via Vespucci, potrebbe esserci stata un’altra persona. Qualcuno che lo avrebbe aiutato nel massacro e che avrebbe coperto la sua fuga, accompagnandolo in auto, dopo il barbaro assassinio.Â
E il sequestro delle due autovetture, disposto dal pm Giuseppe Capoccia, è orientato proprio a questo: cercare tracce di sangue che possano ricondurre all’ omicidio, quelle che, invece, non sarebbero state trovate nell’auto dell’assassino. Tracce che, considerata la mattanza avvenuta in quella camera da letto, con i due corpi abbandonati in un lago di sangue, con schizzi ovunque, persino sulle pareti, avrebbero dovuto esserci.  Da quel giorno le indagini dei carabinieri non si sono mai fermate.
Marito e moglie, di 54 e 55 anni, furono sorpresi nel sonno da quello, o da quelli, che si trasformarono, colti sul fatto, nei loro assassini. Ladri, che cercavano una cassaforte e del denaro. Le autovetture saranno ora sottoposte a tutti gli accertamenti alla ricerca di tracce di sangue. Una brutta storia, evidentemente non ancora chiusa, che richiede ulteriori approfondimenti investigativi.
Mariella Costantini