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Da Cuba all’Egitto: i rapporti con i Paesi arabi nelle mani del Nunzio apostolico salentino

ANDRANO- Un nuovo incarico, ma soprattutto una nuova frontiera per mons. Bruno Musarò, il vescovo di Andrano appena nominato da Papa Bergoglio nunzio apostolico nella Repubblica Araba d’Egitto e delegato presso l’Organizzazione della Lega degli Stati Arabi. Un ruolo diplomatico delicatissimo, nel periodo più scivoloso delle relazioni internazionali con la fascia calda dei Paesi islamici in subbuglio. 

Papa Francesco ha voluto proprio Musarò lì, dopo l’esperienza a Cuba dove il vescovo salentino di 66 anni è stato, dietro le quinte, tra gli autori del disgelo storico con gli Stati Uniti. Non era un caso neppure l’incarico nell’isola di Fidel Castro, nel 2011, visto che l’anno successivo è stato lui ad organizzare la visita di papa Benedetto XVI.  Adesso, il ritorno nel Mediterraneo, sull’altra sponda rispetto alla sua Andrano, dove ogni anno mons. Musarò fa ritorno e dove ha la sua famiglia, la mamma Violetta e cinque fratelli.

È da qui che è partita la sua vocazione, che lo ha visto sacerdote a 22 anni, nel 1971, per poi entrare nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1977. Ha lavorato nelle rappresentanze pontificie di Corea, Italia, Repubblica Centroafricana, Panama, Bangladesh e Spagna. Consacrato vescovo a 46 anni e poi nunzio apostolico di nuovo a Panama, e in Madagascar, Mauritius e nelle Seychelles e delegato apostolico nelle Isole Comore e a La Réunion. Dal 2004 ha guidato la nunziatura in Guatemala, dal 2009 quella del Perù e dal 2011 quella di Cuba. Ora è tempo d’Egitto e di rapporti con l’Islam.

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