Equitalia nega l’accesso agli atti, il Tar condanna la società ad esibire le carte

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LECCE-Un cittadino riceve da Equitalia una richiesta da 1 milione di euro, con avvisi di pagamento notificati dall’ente della riscossione per conto dell’Amministrazione finanziaria. Il contribuente non si spiega le ragioni di questa ingente pretesa e chiede l’accesso agli atti. Accesso che gli viene negato. 

Decide allora, con gli Avv.ti Alberto Pepe e Alfredo Matranga, di rivolgersi al Tar per conoscere le ragioni della propria presunta posizione debitoria nei confronti di Equitalia. E il tribunale amministrativo leccese condanna Equitalia all’esibizione dei documenti richiesti.

La sentenza è la n. 357, depositata lo scorso 28 gennaio. Equitalia aveva posto a base del proprio diniego, da un lato, “pretese esigenze afferenti la tutela della riservatezza di terzi” e, dall’altro, il presunto mancato invio da parte dello stesso contribuente della “delega” e del “documento di identità” del delegante e del delegato all’accesso.

I giudici di via Rubichi hanno qualificato giuridicamente tutelabile l’interesse del contribuente ad accedere alla richiesta documentazione (in quanto destinatario degli avvisi di pagamento), ha ritenuto non idonea a giustificare il diniego di accesso la motivazione opposta dall’Agente per la riscossione (mancata integrazione documentale) ed hanno condannato Equitalia a consentire l’accesso al contribuente nei successivi trenta giorni dalla pubblicazione della sentenza, oltre al pagamento delle spese di lite.

 

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