CronacaPolitica

275: Anas mette a rischio la strada, figuraccia dei Parlamentari

ROMA– In questo Paese può succedere veramente di tutto. L’Anas blocca l’aggiudicazione dell’appalto per la nuova 275, a rischio 288 milioni di euro, centinaia di posti di lavoro ed una infrastruttura che darebbe sicurezza e viabilità all’intero Salento.Da Otto anni esiste un finanziamento che si tenta di disperdere. Spesso non si compiono opere pubbliche per assenza di fondi ma quando ci sono, come nel caso della 275, si fa di tutto per perder le occasioni di sviluppo. Con un ritardo sorprendente una delegazione di parlamentari salentini,il 18 novembre scorso, si reca dal presidente dell’Anas per rivendicare una scelta celere ed aggiudicare ,definitivamente, l’appalto.

Il presidente Ciucci assicura loro la decisione entro il 31 dicembre. Tutto tace sino all’inutile comunicato stampa bipartisan dei deputati e senatori di forza Italia e Pd del 13 gennaio, solo una parte dell’informazione tiene alta l’attenzione, ed oggi, quasi provocatoriamente,  la scellerata comunicazione: bloccata l’aggiudicazione al gruppo Ccc con un ulteriore richiesta di 10 giorni per valutare se assegnare l’appalto all’Ati Matarrese.

Al Salento crediamo interessi, unicamente, la strada e non chi dovrà costruirla. Ma alcuni interrogativi si devon porre. Perché l’Anas decide dopo 10 mesi , dall’ultima disputa giudiziaria , di prendere altro tempo? Perché ha assicurato ai Parlamentari che avrebbe deciso entro il 31 dicembre 2014? Perché ha nuovamente posticipato al prossimo 27 gennaio una scelta che poteva compiere già prima dell’estate 2014? Strategia per scegliere un’Ati anziché un’altra? O diluire i tempi, per non far fare un decreto salva finanziamento ,e quindi sottrarre al Salento quanto dovuto, e far confluire i nostri 288 milioni nello sblocca Italia a vantaggio di altre opere pubbliche?

Già il 30 ottobre 2014 il sottosegretario alle Infrastrutture, Del Basso De Caro, aveva dichiarato a Telerama: “La 275 è a rischio per colpa dell’Anas”, oggi è la definitiva conferma mentre non si percorrono strade concrete per garantire soldi e sicurezza. I Parlamentari chiedano l’intervento del Prefetto, della Magistratura e si rechino, senza vergogna e subalternità, dal Primo Ministro Renzi per bloccare , con atti formali, l’ormai possibile scippo dei 288 milioni di euro. 

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