CronacaEconomia

Caro giornale, quanto mi costi! A Tricase e Nardò si spende più che a Roma

TRICASE- Dovranno essere super informati nei nostri Comuni, visto che si spendono fior di quattrini per acquistare giornali, riviste e per pubblicazioni. Il record spetta a Tricase e Nardò, che superano addirittura la capitale. A Palazzo Gallone, per quanto si siano risparmiati 14mila euro rispetto all’anno precedente, nel 2014 si è sborsato un qualcosa come 71.381 euro. A Palazzo Personè, invece, 48.499. Più che a Roma, si diceva, dove sono stati spesi 47.721 euro. Più che a Napoli, dove invece si è a quota 32.952 euro.

I dati, tutti inseriti nel portale soldipubblici.it voluto dal governo Renzi, delineano l’itinerario di spese a volte fuori controllo. È il caso della Regione Puglia: 453.773 euro, quasi quattro volte in più rispetto all’anno precedente. A Palazzo dei Celestini, invece, si è tirata la cinghia, ma restano comunque numeri consistenti: si è passati da quasi 150mila euro a un terzo, 48.401 euro. Decisamente di più rispetto alle Province di Brindisi e Taranto, che hanno capitoli di spesa uguali, pari a 9.318,76.

Ma è nei Comuni che sono le vere sorprese. Non è comunicato il dato di Lecce, mentre per gli altri capoluoghi si versano per l’acquisto di giornali e riviste 13.733 euro a Taranto e 5.677 euro a Brindisi (13mila euro in meno rispetto all’anno precedente).

Nel Leccese, quasi nessun altro grande centro regge il confronto con i dati significativi di Tricase e Nardò, se non Copertino (37.541 euro) e Monteroni (ben 23.021 euro). A Maglie, si investono 14.218 euro; a Trepuzzi la spesa è lievitata di oltre 6mila euro in un anno, fino a 8.715 euro. A Galatina si sfiora quota 8mila (7.930 euro), a Campi Salentina 4.774 euro, la metà a Galatone (2184), mentre il fanalino di coda è Casarano, che, complice anche la grave situazione di dissesto, taglia ancora di mille euro, fino a spendere appena 765 euro in un anno.

Numeri molto disomogenei e che qualche dubbio già lo sollevano, come a Nardò, dove il consigliere comunale di Andare Oltre, Pippi Mellone, ha deciso che chiederà conto in un’apposita seduta della Commissione Controllo e Garanzia: “Ciò che non riusciamo a capire – dice – è a cosa servano questi soldi. Non abbiamo infatti notizie di bollettini ufficiali o fogli istituzionali”.

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