
LECCE- 97esimo posto su 110. La classifica sulla qualità della vita 2014, relega la provincia leccese, nei posi bassi della graduatoria, penultima dopo Foggia in Puglia. Una classifica che tenta di fotografare il Paese in balìa della crisi e raccontare le differenze tra un territorio e l’altro. Crescono anche se di poco le province di Brindisi e Taranto. La prima passa dall’80esima posizione alla 75esima, la seconda dalla 75esima alla 72esima. Dall’ambiente al lavoro, passando per criminalità, tempo libero e salute, quel che emerge dalla 16esima edizione dell’indagine sulla ‘Qualità della vita 2014’ condotta dall’università La Sapienza di Roma per Italia Oggi è che si vive meglio nei centri di piccole e medie dimensioni del nord (ma attenzione, perché il nord non è tutto uguale e non a caso cresce la “vulnerabilità” del nord ovest) e che il sud è protagonista di un peggioramento perdurante causato da crisi e disoccupazione. Trento al top (e lo è per il quinto anno consecutivo). Carbonia-Iglesias giù, in fondo dopo tutte le altre province.
E se scalano la classifica di 5 e tre posizioni le province di Brindisi e Taranto, quella leccese, all’85esimo posto, lo scorso anno, perde ben 12 posizioni nel rapporto reso pubblico in queste ore e relativo al 2014.
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