Cronaca

Dopo le Province via anche i vecchi confini regionali

LECCE- “La proposta di legge, presentata a Montecitorio dai parlamentari del PD Roberto Morassut e Raffaele Ranucci appare poco convincente e si nuove in direzione diametralmente opposta a quanto finora compiuto nel Salento“. Così il prof. Luigino Sergio.
“La strada maestra invece è quella dell’abolizione delle Regioni almeno per come le abbiamo fino ad oggi intese e della nuova istituzione di un complesso sistema di aree vaste che assommino le competenze delle Province e delle Regioni. Questo è il senso -continua-  di una proposta di legge che si preannuncia e che condivide il lavoro compiuto sul versante del riordino territoriale dalla Società Geografica Italiana, la più antica istituzione di ricerca territoriale del Paese.

Il fondamento metodologico è dato dall’individuazione dei «sistemi urbani» e, pur non stravolgendo il disegno attuale (che pur sempre conserva un’almeno parziale rispondenza con le aree di attrazione delle città) né entrando nel dettaglio comunale, tende a razionalizzare la divisione amministrativa su di un massimo 36 aree vaste che, per l’intero Paese, costituiscono la base delle relazioni; entità delimitate sulla base della messa in rete di realtà urbane contigue (gli attuali capoluoghi di provincia), legate da forti interazioni funzionali e tali, dunque, da identificarela maglia base della stessa organizzazione territoriale italiana.

In sostanza, gli assetti delineati sono stati tracciati a partire dalle reti infrastrutturali (legate alla mobilità, ai trasporti e alle comunicazioni), presenti sul territorio o in avanzata fase progettuale incrociate con le interazioni tra l’ambiente e la società secondo un modello geografico in progressiva evoluzione.Tali entità potrebbero costituire quindi organismi politico-amministrativi sostitutivi delle attuali province e delle attuali regioni, ove venissero loro conferite le attribuzioni proprie delle une e delle altre. Lo schema potrebbe ricomprendere anche le “aree metropolitane”, così come sono state definite negli ultimi provvedimenti di legge.Con la nuova proposta di legge -conclude- per ciò che attiene la nostra regione si avrebbe il Salento, comprendente Lecce, Brindisi e Taranto; la Puglia, comprendente Bari; la Daunia, comprendente Foggia e Campobasso.Con il nuovo assetto territoriale del Paese, spirito nazionale e identità locali convergono verso una crescente consapevolezza del ruolo che il territorio esercita nei rapporti interni, non meno che nel contesto internazionale“.

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