LECCE- L’occasione è il tradizionale scambio di auguri con la stampa. Il discorso, piùche del panettone, ha il sapore della tiratina d’orecchi ai cittadini, dell’invito a rispettare di più la città. Una Lecce di cui il primo cittadino parla con orgoglio “Perché -dice- c’era chi aveva paura che Lecce diventasse capitale europea della cultura, che il successo fosse solo di una parte. E invece siamo arrivati all’ultimo miglio nella corsa alla candidatura e siamo diventati capitale italiana della cultura, ottenendo anche le risorse POIN. Il Ministro Franceschini dovrà sostanziare il tutto erogando risorse per far fronte ad aspettative importanti”. La strada è tracciata: Lecce deve puntare sulla valorizzazione del proprio inestimabile patrimonio culturale e naturale.
“Al tempo stesso, però, -dice Perrone- mi auguro un carico di responsabilità da parte dei cittadini, il che significa rispetto per la città, rispetto delle regole di convivenza. Si sa che una città che cresce ha molte criticità. Se Lecce fosse un comune morto non avremmo, per esempio, l’abusivismo commerciale”.
Eliminare queste contraddizioni è la sfida che lancia. E di contraddizioni ce ne sono, così’ come tante sono le dicotomie: tra residenti del centro storico e popolo della notte, tra commercianti stabili ed ambulanti, tra chi va in bici e chi non sa rinunciare all’auto. E che la colpa di ciò che non va non sia data esclusivamente alla mancanza di controllo, ma ad un senso civico da nutrire. Ed in questo i più grandi sono i bambini, i piccoli leccesi, i cittadini di domani, che lasciano sperare in una Lecce migliore.