Politica

Puglia: Sel e “l’avviso di rottura” al Pd ma dimentica l’Udc

BARI- Il Consiglio regionale ha rischiato l’esercizio provvisorio perché durante l’assise non c’era il numero legale che avrebbe permesso l’approvazione del bilancio, numero legale non garantito dalla maggioranza di centro sinistra non compattamente presente. Come è stato, allora possibile, approvare il documento contabile? Grazie all’Udc! Udc che ha “dimostrato ancora una volta quanto alto sia il senso di responsabilità soprattutto nelle occasioni importanti, abbiamo mantenuto il numero legale ritenendo di offrire un segnale chiaro e coerente di una politica non cinica ” parole del capogruppo dell’Unione di Centro, Salvatore Negro.

Perché nell’odierna lettera del vendoliano Losappio non si fa cenno all’Udc e si parla solo dei transfughi della lista Schittulli? Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà garbatamente minaccia il Sindaco Pd di Bari, Antonio De Caro, di “non rilasciare lasciapassare e credenziali che allontanano da noi il nostro popolo e lo sostituiscono con il vecchio ormai scomparso trasformismo meridionale”. Quasi come dire: se si continua la campagna acquisti noi, il nostro elettorato , non lo tradiremo.

Quasi un ” avviso di rottura ” in attesa dell’appuntamento di gennaio con il quale potrebbe determinarsi l’uscita, dal centrosinistra, della formazione vendoLiana tanto che, il governatore di Puglia, a margine dell’approvazione del bilancio regionale attacca, parallelamente a Losappio, i tagli del governo renziano. Il silenzio del candidato alle primarie del 30 novembre, Dario Stefano, sono però un segnale netto della non sintonia tra questo e lo stesso presidente della Puglia. Tanto che, nei giorni scorsi,non ha posto il problema dei cattolici dell’udc o di esponenti non di sinistra che stanno aderendo al centro sinistra pugliese, forse per il suo passato nettamente non lontano dal partito di casini ed in buoni rapporti con esponenti della destra salentina, ma ha evidenziato il suo risultato, circa il 33%, come volesse, non condividendola, anticipare l’azione politica di Sel, sia nell’accordo con il leader della Cgil, Landini, sia rispetto alle polemiche regionali con il Pd.

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